Aumenta la pressione sul prezzo del petrolio, che va in discesa dopo la decisione dei produttori OPEC+ di procedere agli aumenti previsti dal mese di aprile e anche per via dei timori sulle prospettive della domanda globale a causa della guerra dei dazi.
La scelta dell'OPEC+ e i prezzi del petrolio
Un colpo forte al mercato è stata senza dubbio la decisione dei paesi dell'OPEC+ di andare avanti con il programma di aumento della produzione, nonostante i prezzi del petrolio sul mercato siano bassi. L'OPEC+ ha deciso di alzare il livello della produzione di 138.000 barili al giorno a partire dal mese di aprile, e punta a ristabilire il livello produttivo di 2,2 milioni giornalieri entro il 2026.La decisione presa un paio di giorni fa rappresenta una svolta recente visto che era dal 2022 che non veniva deciso dal cartello un incremento dell'output. All'epoca venne deciso di tagliare la produzione di 5,85 milioni di barili al giorno, ossia il 5,7% dell'offerta globale, per sostenere i prezzi.
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Il timore degli effetti di una guerra dei dazi
Nelle settimane scorse il presidente statunitense Donald Trump aveva fatto pressioni sull'organizzazione e sull'Arabia Saudita affinché lavorassero per ridurre il prezzo del petrolio tramite un aumento della tua disponibilità sul mercato.
Il cartello dei produttori tuttavia ha precisato che il programma di aumenti graduali della produzione non è irremovibile, e potrebbe essere sospeso o addirittura invertito in base alle condizioni di mercato. In particolare, un motivo di dibattito all'interno del OPEC+ è stato il timore che la guerra dei dazi innescata da Trump possa complicare le prospettive di mercato, provocando un rallentamento dell'economia globale e quindi della domanda di petrolio.
In calo Brent e WTI
La scelta dell'OPEC+ di alzare il livello di produzione ha immediatamente avuto ripercussioni sui prezzi del petrolio, che sono andati fortemente in discesa. Il Greggio WTI è scivolato verso i 67 dollari al barile, portando il calo di prezzo complessivo di quest'anno al 5%. Anche il Brent perde quota e si sta avvicinando alla soglia dei 70 dollari al barile (fonte dati eToro). Entrambi i benchmark del mercato si aggirano attorno ai minimi di 4 mesi.
Nel frattempo, i dati dell'API hanno mostrato che gli inventari grezzi statunitensi sono diminuiti di 1,5 milioni di barili la scorsa settimana, superando il pareggio previsto da 0,3 milioni di barili.