lunedì 11 agosto 2025

Investitori, non sarà un Ferragosto tranquillo (a causa di Trump)

Questa volta la settimana di ferragosto non sarà soporifera come al solito per gli investitori. C'è infatti il tema caldissimo dei dazi commerciali a tenere banco, ed anche il fronte macro presenta in calendario appuntamenti importanti. Inoltre i presidenti Trump e Putin si incontreranno presto per trovare una soluzione al conflitto in Ucraina.

L'evento clou per gli investitori

Nei prossimi giorni i mercati guarderanno soprattutto agli eventuali progressi nei negoziati tra USA e Cina, visto che si avvicina la scadenza del 12 agosto dopo la quale potrebbero scattare tariffe al 100%.

Negli Stati Uniti sono in uscita i dati sui prezzi al consumo (IPC) che ci daranno indizi sull'impatto dei nuovi dazi. In uscita anche l'indice dei prezzi alla produzione (PPI), nonché le vendite al dettaglio, la produzione industriale e la lettura preliminare del sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan. 
Tutto ciò potrebbe incidere sul dollaro, che nell'ultima settimana è sceso di quasi lo 0.8%, e negli ultimi tempi ha oscillato tra triplo massimo e triplo minimo trading. I trader hanno soppesato i cambiamenti della Federal Reserve, le nuove minacce tariffarie e le crescenti aspettative che i tassi di interesse statunitensi possano essere tagliati di nuovo presto.

Oltre ai dati, i mercati seguiranno con attenzione il processo di conferma di Stephen Miran come nuovo membro del FOMC, nonché le dichiarazioni di diversi funzionari della Fed.

Cosa succederà in Europa

Nel vecchio continente, gli investitori guarderanno soprattutto all'indice tedesco ZEW del sentiment economico - che dovrebbe subire un brusco calo - e alla produzione industriale dell'area dell'euro (che è probabilmente diminuita a giugno). L'Unione pubblicherà la sua seconda stima del PIL del secondo trimestre.

Nel Regno Unito la settimana sarà fitta di dati. Spiccano il rapporto sull'occupazione e il PIL del secondo trimestre.
Sul fronte della politica monetaria, si prevede che la Norges Bank norvegese manterrà i tassi al 4,25% dopo aver effettuato il primo taglio in cinque anni durante l'ultima riunione.

NB. La corona norvegese può essere analizzata molto bene con lo strumento Demarker indicator.

Il resto del mondo

A livello globale, l'attenzione degli investitori si concentrerà sulla Cina (in uscita i report su produzione industriale, vendite al dettaglio e nuovi prestiti in yuan), ma anche sul PIL preliminare del secondo trimestre del Giappone. La RBA australiana annuncerà anche la sua decisione di politica monetaria. Si prevede che taglierà i tassi di 25 punti base, abbassando il tasso di interesse di cassa al 3,6%, a fronte dell'indebolimento della domanda interna e dell'aumento della disoccupazione.

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