giovedì 24 aprile 2025

Acquisti, gli italiani scelgono sempre più spesso le rate

C'è una tendenza che va avanti da un bel po' di tempo riguardo agli acquisti fatti dagli italiani. Sempre più spesso fanno ricorso ai prestiti anche per quanto riguarda i beni di largo consumo.

I dati sui prestiti per gli acquisti

A evidenziare questo scenario è un report della fondazione Fiba di First Cisl, condotto sulla base dei dati forniti da Banca d'Italia e BCE. Nel corso del 2024 il credito al consumo è cresciuto a 5,3% rispetto all'anno precedente. Per l'acquisto di beni e servizi, i prestiti hanno sfiorato i 170 miliardi di euro, mentre alla fine del 2023 avevano a malapena superato i 160 miliardi.

Peraltro si tratta di una tendenza che va avanti da un bel po' di tempo, e che pare proseguire anche in questo primo spicchio del 2025.

Una tendenza forte

La scelta di effettuare i propri acquisti a rate è quindi sempre più diffusa, come dimostra il fatto che il credito al consumo incide per quasi un quinto sul totale dei finanziamenti che vengono chiesti dalle famiglie. Se facciamo un confronto rispetto al resto d'Europa, l'Italia è parecchio più avanti. Da noi infatti il peso degli acquisti a rate è del 18,9%, mentre in altri due grandi paesi come Francia e Germania questa quota è rispettivamente del 12,7% e del 9,5%.

Spiegato in termini semplici, questo numero evidenzia che gli italiani tendono a indebitarsi di più anche per gli acquisti quotidiani. E non è soltanto per una questione culturale, ma probabilmente anche per le maggiori difficoltà che le famiglie hanno nel sostenere i consumi con il solo reddito disponibile.

I costi del credito al consumo in Italia

Va peraltro sottolineato che nel nostro paese effettuare gli acquisti a rate è più costoso che altrove. Se consideriamo i dati di febbraio 2025, il tasso annuo effettivo globale (Taeg) ha raggiunto il 10,45%. La media Europea si ferma al 8,38%.
Se dopo i primi tagli dei tassi della BCE questa aliquota aveva cominciato a scendere, da gennaio la tendenza rialzista è nuovamente ripartita.

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