venerdì 22 novembre 2019

Mercato petrolifero ancora sui massimi da due mesi a questa parte

Sono due i fattori che stanno incidendo in modo determinante sull'andamento del mercato petrolifero. Da una parte le novità riguardo alla trade war; dall'altra l'approssimarsi dell'importante vertice OPEC+ che sarà chiamato a decidere sul prolungamento dei tagli alla produzione.

Mercato petrolifero in rialzo

Negli ultimi giorni questi fattori hanno agito da traino alle quotazioni dell'oro nero, spingendo il mercato petrolifero sui massimi da due mesi a questa parte. Era infatti da metà settembre che il Brent non raggiungeva quota 64 dollari al barile (e le strategie con Parabolic Sar evidenziano ulteriori slanci rialzisti), così come il WTI non arrivava verso 58,30. A metà settembre furono gli attacchi alle attività petrolifere dell'Arabia Saudita, a dare una improvvisa scossa alle quotazioni di oro nero.

Lato della domanda di mercato

Adesso, come detto, sono invece altri fattori che guidano il emrcato. Dal lato della domanda l'attenzione è all'evoluzione dei negoziati tra USA e Cina sulla guerra commerciale. Negli ultimi tempi si respira a tratti un certo ottimismo (Pechino ha invitato una delegazione Usa a discutere sull'accordo di fase1), il che è molto positivo per l'economia globale. E a sua volta è positivo per il mercato petrolifero, visto che dall'andamento dell'economia globale dipende la domanda di petrolio.

Offerta di mercato

Sul lato dell'offerta invece l'attenzione è tutta rivolta all'ormai imminente vertice Opec di Vienna, in programma il 5-6 dicembre. Un appuntamento cerchiato in rosso sui calendari economici delle piattaforme di trading online. Sono sempre più concrete le possibilità che Russia e Cartello rinnovino i tagli alla produzione fino a metà 2020, il che ha dato una spinta ai prezzi.
Intanto i dati evidenziano che le scorte USA hanno raggiunto i livelli più bassi da agosto, provocando qualche timore aggiuntivo sul lato offerta. Vanno inoltre monitorate le tensioni sulla striscia di Gaza e in Siria, che potrebbero avere ripercussioni sul mercato petrolifero.

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