
Esulta il presidente della Cassa dei commercialisti
Le pensioni più corpose fanno cantare vittoria al presidente della Cnpadc, Renzo Guffanti. Secondo lui infatti tutto questo «testimonia e premia gli sforzi compiuti in questi anni di sana e prudente gestione della Cassa». Insomma, si prende i giusti meriti per aver fatto questo bel regalo ai suoi iscritti più anziani. «Siamo andati lungo la strada della maggiore adeguatezza dei trattamenti, penalizzata non poco dalla continua flessione del Pil, senza mai perdere di vista la sostenibilità del sistema complessivo».Il percorso, peraltro, è ancora in divenire. Come sottolinea Guffanti, «i fondi accantonati e ora redistribuiti si riferiscono al periodo 2011-2014. Però abbiamo altri 50 milioni accantonati nel 2015 e circa una sessantina nel 2016. Questo significa che già nel 2017 si può ipotizzare di dare alle future pensioni dei dottori commercialisti altri 110-115 milioni».
Il presidente sottolinea anche come si è giunti a certi risultati. «La nostra gestione privilegia di gran lunga gli investimenti mobiliari. Il mattone attualmente pesa solo per l’11% ma era sceso addirittura al 7 per cento. Ora ci stiamo riaffacciando al settore puntando soprattutto sul terziario e sul ricettivo. L’idea è quella di ristrutturare a uso ricettivo anche gli spazi occupati dalla nostra vecchia sede di Roma».
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