I dati sulle imprese in Italia
A prima vista il dato sembra molto positivo, ma in realtà nasconde un aspetto preoccupante. Rispetto al trimestre precedente, nel periodo di tempo osservato le chiusure sono aumentate mentre le aperture sono rimaste stabili. Inoltre il saldo attivo di 31.118 imprese è inferiore rispetto a quello di un anno fa, quando la crescita fu pari a 35.803 unità. Il saldo ci riporta così indietro di 6 anni, al livello del 2012 (+31.565) quando chiudevano circa 1000 imprese al giorno. In pratica abbiamo una contrazione evidente del ritmo di crescita dell'attività imprenditoriale italiana.A livello di settore, quelli che hanno fatto registrare il saldo di natimortalità migliore sono alberghi e ristoranti (5.299 imprese in più nel trimestre), seguite dal commercio (+5.064) e dall’agricoltura (+4.394). A livello di percentuali invece i settori migliori sono stati i servizi alle imprese e quelli professionali, tecnici e scientifici, cresciute dell’1,3% a fronte di una crescita meda dello 0,5%. Oltre la soglia dell’1% anche alberghi e ristoranti (+1,2%) e sanità e assistenza sociale (+1,1%).
A livello territoriale ci sono bilanci positivi in tutte le macro-ripartizioni. Molto bene il Meridione, dove il saldo positivo è di 12.100 imprese. Addirittura ben 4.071 nella sola regione Campania. Al Centro il saldo positivo è di 7.968 imprese, mentre al Nord sono 11 mila circa. A livello regionale fanno tutte registrare un saldo positivo, ad eccezione della componente artigiana in Veneto (-48 imprese artigiane in meno), Molise (-21), Sicilia (-59) e Sardegna (-2).
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