Banche e tagli
Ancora più eclatante è un dato geografico. Infatti sono addirittura 383 i comuni italiani che sono rimasti totalmente senza banca. Il numero di quelli serviti dalla rete di filiali dei nostri istituti è sceso dai quasi 6000 di fine 2010, fino a poco più di 5.500 alla fine dello scorso anno. Si è proceduto con un ritmo di chiusure degli sportelli del 18,7% dal 2010 in poi, ma contemporaneamente il calo degli accessi alle agenzie è stato meno della metà, ovvero il 7,5%. Ciò vuol dire che c'è molta meno copertura della rete bancaria nel Paese. Ci sono 45 filiali ogni 100 mila abitanti.Un altro aspetto che preoccupa è che questo ritmo delle chiusure è andato accelerando negli ultimi tempi. Infatti circa un quarto delle filiali perse negli ultimi sette anni è stato chiuso nel solo 2017. Facendo un calcolo approssimativo, una tendenza di questo tipo farebbe del tutto scomparire le banche fisiche sul territorio in appena 15 anni.
L'errore grave
Che il cambiamento possa portare benefici in termini di costi e di efficienza è fuor di dubbio. Tuttavia è altresì evidente che a restare scoperte sono proprio quelle aree marginali abitate da una popolazione più anziana, ovvero meno capace di abbracciare la tecnologia, costringendoli a mantenere in casa maggiore disponibilità di contante.Insomma, se la banca elettronica è utilissima, è un errore pensare che possa sostituire in tutto e per tutto quella fisica. Gli italiani infatti continuano a entrare in filiale: in 26 milioni si rivolgono tuttora a uno sportello bancario, il 51,7% della popolazione maggiorenne. Ci vuole tempo per educare la popolazione a far diversamente, e il modo migliore non è imporre il cambiamento. Infatti il crollo repentino del numero dei dipendenti bancari ha come grave effetto quello di rallentare il servizio.
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