lunedì 13 agosto 2018

Calendario macroeconomico: settimana blanda, occhi ancora sulla Turchia

La settimana di Ferragosto come da tradizione non regalerà grandissimi spunti nel calendario macroeconomico, che avrà il suo focus nei dati sull'inflazione di diverse aree (Italia inclusa). In questo senso i market mover della settimana giungeranno da Germania, Francia, Spagna e dall’intera Eurozona. Sempre in Europa attenzione dal report sul prodotto interno lordo, sulla produzione industriale e sulla bilancia commerciale.

Calendario macroeconomico e non solo

In Europa l'attenzione maggiore riguarderà però l'evoluzione della situazione in Turchia. Settimana scorsa la Lira è precipitata ai minimi storici contro il Dollaro, ma ha trascinato giù con sé anche le Borse e l'euro per via dei timori - espressi dalla BCE - circa l'esposizione di molte banche in Turchia. Al momento non si vedono segnali di uscita da quello che appare come un vicolo cieco. La coppia Usd-Try è salita del 28% in una sola settimana, con gli indicatori tecnici che sono "impazziti" (si possono osservare l'indicatore macd segnali operativi trading cosa evidenziano).

Sempre nel Vecchio Continente non bisogna trascurare i dati sul mercato del lavoro britannico, rilasciati a una settimana dalla riunione della Bank of England. Tuttavia, piuttosto che i report del calendario macroeconomico è il recente aumento del rischio di una Brexit senza accordo che sta orientando l'andamento della sterlina. La valuta britannica ha accusato una certa difficoltà nell'ultimo periodo, proprio a causa dei timori di una uscita "senza deal". Nell'ultimo mese la coppia Gbp-Usd è scivolata di circa il 4%. Si prenda la classifica migliori piattaforme di trading online e si veda anche l'andamento incerto rispetto alle altre valute principali: -1,4% rispetto all'euro, addirittura -5,50% contro lo Yen.

Tra i market mover nel calendario macroeconomico degli USA, c'è una certa attenzione al dato sulle vendite al dettaglio e agli sviluppi del mercato immobiliare residenziale, tra concessioni edilizie e nuove aperture di cantieri. Occhio poi al petrolio, con il report mensile dell’OPEC e i dati sulle scorte, che settimana scorsa hanno provocato un po' di burrasca sulle quotazioni dell'oro nero.

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