venerdì 24 agosto 2018

Prezzi del petrolio in salita sulla scia delle sanzioni all'Iran

Continuano a salire i prezzi del petrolio, mentre le sanzioni statunitensi contro l'Iran dovrebbero tagliare volumi significativi di greggio dal mercato. In questi giorni i prezzi del greggio stanno rimbalzando dai minimi recenti, grazie all’indebolimento del dollaro e ai colloqui tra Cina e USA per arginare le tensioni commerciali. Dall’inizio della settimana è comunque in corso un rialzo del petrolio. Inoltre anche la discesa delle scorte di greggio USA, sostengono il trend.

I dati sui prezzi del petrolio

Se prendiamo una piattaforma di trading e vediamo i dati, possiamo vedere questo rialzo dei prezzi del petrolio (noi abbiamo usato +500, qui c'è la guida plus500 come funziona webtrader). I future sul petrolio greggio Brent sono giunti a $ 75,19 al barile, in rialzo di 46 centesimi. Il Brent è sulla buona strada per un aumento settimanale del 4,7%. I future sul greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) sono a 68,32 dollari al barile, in rialzo di 49 centesimi, ovvero dello 0,7%. Il WTI si sta dirigendo verso un aumento settimanale del 3,7%.

Come detto, la questione iraniana sta avendo il suo peso. Le incombenti sanzioni statunitensi mireranno le esportazioni di petrolio da novembre. Ricordiamo che l'Iran è il terzo produttore più grande dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC). Il paese mediorientale esporta in media circa 2,5 milioni di barili al giorno (bpd) di greggio, pari a circa il 2,5% del consumo globale. Alcuni report indicano che i carichi di petroliere iraniane sono già diminuiti di circa 700.000 barili al giorno nella prima metà di agosto rispetto a luglio.

Consiglio: se fate trading sulle commodities, provate a guardare anche dei grafici diversi dai candelstick. Ad esempio usate il grafico Heikin Ashi strategie.

Nel frattempo le scorte di greggio USA sono scese nella settimana conclusasi il 18 agosto. E questo sostiene ulteriormente i prezzi del petrolio. Le stime di API e EIA, pari a -5,17 milioni di barili e -5,84 milioni (previsione: -1,50 e -1,86 milioni), confermano una marcata flessione delle scorte negli USA.

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