Prezzi dei beni di largo consumo
Alcuni beni di largo consumo sono destinati a crescere inevitabilmente, come il pane, la pasta e i biscotti, a causa principalmente del rincaro dei prezzi del grano. Secondo le stime questi rincari potrebbero giungere a 45 euro in più a famiglia in media. La produzione del grano è scesa fino al 20% a causa della siccità in Europa, Russia e Stati Uniti. Siccome gli italiani consumano in media 24 chili pro-capite di pasta e 60 chili di pane, focacce e pizze, anche un rialzo molto contenuto (come del 5%) finirà per trasformarsi in una spesa aggiuntiva da 45,60 euro annui a famiglia.La scuola e i prezzi del materiale
Un altro salasso potrebbe arrivare dalla scuola, chiaramente per le famiglie che hanno bambini. Aumenteranno i prezzi di zaini, astucci e del resto del materiale scolastico (penne, diari, quaderni eccetera). I rincari per famiglia potrebbero essere dal 2 al 4% a seconda del tipo di materiale comprato (griffato o meno). Invece lo scenario ipotizzato possibile è duplice per quel che riguarda i libri di testo. Secondo Federconsumatori potrebbero addirittura diminuire dall'1,1%, mentre il Codacons ritiene che potrebbero aumentare. Ad ogni modo, la spesa minima media per il comparto scuola potrebbe essere di 526 euro circa a famiglia, che potrebbero lievitare fino a 1000 euro. Come detto, la forbice è ampia perché le preferenze individuali (tra prodotti griffati e non) incide moltissimo sul conto finale.Riguardo le spese per l'energia, l'aumento significativo potrebbe riguardare la benzina e i carburanti. Infatti si prevede un incremento dei prezzi del petrolio verso autunno, e questo dovrebbe ripercuotersi immediatamente sui prezzi alla pompa. Di conseguenza, anche sui prezzi di tutte le merci che vengono trasportate su gomma. Ma non finisce qui, perché i rincari del petrolio dopo qualche mese cominceranno a riflettersi anche sui prezzi di luce e gas.
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