lunedì 24 settembre 2018

Lavoro, alcuni settori sopravvivono grazie agli immigrati

In alcuni settori il lavoro è fortemente caratterizzato dalla presenza di immigrati. E loso sono al punto tale che senza di loro, probabilmente tali lavori sarebbero destinati a scomparire.

Il luogo comune che gli immigrati "sottraggono" lavoro agli italiani viene così fortemente smentito. La realtà racconta infatti che ci sono alcune occupazioni che gli italiani non vogliono più avere, mentre gli stranieri sono disposti a fare pur di portare a casa uno stipendio (che spesso peraltro è anche in nero oppure molto basso). Alcuni di questi lavori sono oggettivamente caratterizzati da una forte presenza di immigrati. Ad esempio colf, baby sitter, badanti, venditori ambulanti. Se prendiamo il caso delle colf, circa il 70% sono straniere dell'est, e sono in rari casi è uno sbocco professionale tenuto in considerazione dalle donne italiane (soprattutto perché richiede un impegno lavorativo che sacrifica la vita familiare).

I lavori a forte partecipazione straniera

Nella classifica dei lavori a forte componente straniera ci sono i domestici con il 69,1%, seguito da badanti al 59,6%. Tutti mestieri che i giovani non vogliono più fare. E' equamente diviso tra italiani e non il settore degli ambulanti. Un terzo dei braccianti agricoli e degli operai edili è straniero. Nella classifica entrano anche gli addetti alle pulizie alberghi (27,4%) e addetti non qualificati alle merci (26%). Chiudono i custodi, addetti alla ristorazione e falegnami.

Nel complesso l'ultimo decennio la quota di partecipazione della forza lavoro straniera in questi ambiti è salita da 1,7 milioni a 2,4 milioni (elaborazione dati Istat). Il contributo dei lavoratori stranieri al PIL italiano è di circa 130 miliardi di euro. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di lavori a bassa qualifica. Il 34% opera nei settori non qualificati, il 28% come operai specializzati e il 7% in lavori qualificati. Gli italiani invece per il 31% sono impiegati o addetti alla vendita, il 22% è operaio specializzato o operaio, altrettanti sono impiegati in ruoli tecnici e solo l’8,3% è attivo in lavori non qualificati. Gli italiani hanno il primato nei ruoli tecnici, docenti, contabili, informatici ma per la figura di venditore ambulante fa a gara con gli stranieri.

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