La vicenda di Tesla
La SEC - che è l'equivalente della nostra Consob - accusa Musk di non aver mai discusso della privatizzazione a 420 dollari per azione con alcuna potenziale fonte di finanziamento, e per questo di aver frodato gli investitori. Inoltre nella denuncia depositata presso un tribunale di New York, sostiene che le dichiarazioni di Musk erano «false e ingannevoli».L'organo di vigilanza americano ha fatto presente che la responsabilità di un CEO nei confronti dei suoi azionisti includono la necessità di agire scrupolosamente, avendo cura di fare annunci veritieri e accurati. La SEC ha poi ribadito: "Né lo status di celebrità né la reputazione di innovatore tecnologico forniscono un’esenzione dalle leggi federali”. In pratica il fatto di essere una star non esonera Musk dal rispetto delle leggi.
Musk ha risposto alle accuse della SEC, ritenendole «ingiustificate». Egli ha inoltre confermato di non aver mai compromesso la propria integrità. Tuttavia rischia davvero grosso: se verrà ritenuto colpevole, non potrà più operare come officer e direttore di una società quotata.
Tesla crolla in Borsa
La vicenda non poteva non avere un impatto immediato sul già turbolento percorso di Tesla, minato di recente da altri crolli in Borsa dopo l’addio di 2 manager e Musk che fuma marijuana (peraltro alcune voci parlano del possibile addio anche del vice presidente della gestione globale, Liam O’ Connor). A Wall Street le azioni della scoietà californiana hanno scambiato in profondo rosso. Nelle contrattazioni after hours le azioni sono arrivate a perdere oltre il 12%.
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