Il piano di finanziamenti cinesi
Dei 60 miliardi di finanziamenti promessi per i prossimi tre anni, 15 saranno di aiuti e prestiti a interessi zero, 20 in linee di credito, 10 per un fondo speciale per lo sviluppo, 5 per le importazioni dall’Africa e altri 10 per progetti privati delle imprese cinesi. Proprio quest'ultimo elemento dà il senso di un’operazione pronta a recuperare un importante ritorno economico nel futuro, puntando un continente già in più occasioni nel target delle società di Pechino. Di fatto, il Paese rappresenta dal 2009 il primo partner commerciale degli africani.Il piano di finanziamenti cinesi è volto a incentivare e sostenere la cosiddetta Nuova via della Seta, ovvero la rotta commerciale (marina e terrestre) che dalla Cina viaggia verso Occidente. Lo stesso Xi Jinping ha annunciato e che collegherebbe oltre 65 Paesi in ottica di scambi commerciali e cooperazione internazionale, e la possibilità di piazzare bandierine rosse e cantieri cinesi lungo tale tragitto fa gola a Pechino.
L'avanzamento cinese in Africa va dunque avanti, mentre Usa ed Europa restano a guardare e sono sempre più "preoccupati" da questa solidissima partnership commerciale, finanziaria e militare. In più di una occasione il governo di Pechino è stato accusato di interessarsi al continente africano solo per la corsa all’estrazione delle risorse. Alcuni commentatori denunciano la strategia di Pechino come “neocolonialismo”, ovvero come tentativo di attirare i partner in una trappola del debito, rendendoli così dipendenti e ricattabili. Il Presidente Xi Jinping invece è convinto che la cooperazione tra le due realtà deve darà sia ai cinesi che agli africani “benefici tangibili e successi che possono essere percepiti”.
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