Oltre a stravolgere completamente le nostre vite, la pandemia ha anche modificato il nostro rapporto con la nostra salute. E di conseguenza con l'alimentazione. E' infatti cresciuto l'interesse verso il mercato biologico, come evidenzia il Rapporto Bio Bank 2020.
La crescita del mercato biologico
Senza dubbio la crisi sanitaria ha portato all'attenzione di tutti quanto sia importante nutrirsi nel modo corretto, per avere un corpo sano e dal punto di vista immunitario più forte. E lo ha fatto mettendo in evidenza quanto siamo vulnerabili. Da qui si spiega il maggiore interesse verso il mercato biologico.Del resto un meccanismo simile ha anche amplificato l'attenzione verso il tema della tutela ambientale.
Il Rapporto Bio Bank
Tornando al mercato biologico, secondo il Rapporto Bio Bank 2020 il volume di affari raggiunto in Italia è stato di 6,9 miliardi di euro.
Il mercato interno, pari a 4,3 miliardi di euro, continua a crescere in modo forte. D'altronde è più che raddoppiato in dieci anni (+118%). In termini di crescita, è riuscito però a fare meglio l'export, che ha raggiunto 2,6 miliardi di euro (+131%).
Quello che è interessante notare, sono le dinamiche interne a questo mercato. La grande distribuzione si sta dedicando sempre di più a intercettare la crescita. Le sue vendite hanno infatti superato i 2 miliardi di euro (+279%), mentre gli altri canali distributivi sono cresciuti del 58%. Crescono ancora le superfici bio, quasi 2 milioni di ettari (+33,5% in 10 anni), pari al 15,8% dell’area coltivata in Italia.
Crescono però soprattutto le attività di e-commerce di alimenti bio, che sono arrivati a quota 405 (+41,6%). In questo senso la pandemia ha funto da grande acceleratore.
Nota: qui si parla di pomodori, classifica dei maggiori produttori.
A livello geografico
Dal punto di vista geografico, il Nord si conferma la culla del mercato biologico. Lombardia ed Emilia-Romagna sono in vetta alla classifica per numero assoluto di attività bio, mentre al terzo entra il Veneto. In queste tre regioni si concentra circa il 40% di tutte le attività presenti sul territorio.
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