Nel corso del 2020, l'oro ha vissuto un periodo entusiasmante, toccando nuovi record storici oltre i 2mila dollari. Da qualche tempo però, il metallo prezioso si è infilato dentro un imbuto di torpore. C'è però chi scommette che questa fase stia per finire, e il gold metal possa presto vivere un'altra intensa fase rialzista.
Dopo un 2020 super, il calo dell'oro
Se ci guardiamo alle spalle, vediamo che la crisi pandemica scoppiata nel marzo 2020 ha fatto da trampolino di lancio per l'oro. Il metallo prezioso ha infatti cominciato un trend rialzista, con quotazioni che si sono spinte attorno ai 2.100 dollari ad agosto. La scoperta dei vaccini e i primi segnali di ripresa dell'economia, hanno chiuso quella fase e cambiato le sorti del prezioso, che si è riportato sui 1.730 USD. La comparsa di un testa e spalle rialzista rovesciato, ha innescato il calo.
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Il ruolo chiave dell'inflazione
Il fulcro delle previsioni è l'andamento dell'inflazione. Secondo alcuni esperti, ci stiamo avviando verso una fase di crescita dei prezzi, e questo riporterebbe l'oro al suo ruolo di strumento a copertura dell'inflazione.
Grazie all'avanzata delle campagne di vaccinazione, ci si aspetta infatti una ripresa economica robusta, che unitamente alle politiche espansive delle banche centrali potrebbe accelerare la spinta inflazionistica. Questo timore ha di recente innescato un sell-off sui titoli decennali americani, riportando il rendimento ai massimi pre-pandemia all'1,6%.
I meeting delle banche centrali
Per questo motivo si guarda con forte interesse ai meeting di questi giorni delle banche centrali. Dopo che la BCE - settimana scorsa - ha confermato una politica fortemente espansiva, anche dalla FED e dalla BoE ci si aspettano mosse accomodanti.
Tuttavia, quello che catturerà maggiormente l'attenzione saranno le previsioni economiche per il 2021. In esse ci sarà maggiore focus sulle aspettative di ripresa dell'inflazione, che segnalano la possibilità di un vicino aumento dei tassi d'interesse.
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