Da un po' di tempo i mercati finanziari stanno attraversando una turbolenza. O se preferite un brusco riassestamento. L'elemento più evidente che guida questo cambiamento sono i rendimenti dei titoli obbligazionari, che sono in chiara crescita. Il Treasury a 10 anni, ad esempio, ha da poco toccato i massimi di un anno.
La dinamica dei rendimenti
L'andamento crescente dei rendimenti sta mettendo agitazione nelle banche centrali e nei governi delle economie avanzate. Perché evidenziano che i mercati si aspettano una forte ascesa dell'inflazione nei prossimi mesi.Parallelamente alla crescita dei bond, perde quota l'asset rifugio per eccellenza, ossia l'oro. Il metallo prezioso ha perso il 9,5% da inizio anno, scendendo sotto i 1.735 dollari l’oncia. Ossia ai minimi dal giugno dello scorso anno. Gli investitori, trascinati nell'ottimismo dall'avanzare delle campagne di vaccinazione, tendono infatti a liberarsi dei beni rifugio per lasciare spazio in portafoglio agli assets più rischiosi. I bond non lo sono, ma a differenza dell'oro offrono un rendimento, e se questo diventa conveniente, lasciano l'oro e prendono bond.
Annotazione: una delle modalità più interessanti per negoziare l'oro sono le opzioni binarie 60 secondi.
La correlazione e il fattore dollaro
Questa correlazione però non è sempre così lineare e sicura. Infatti occorre fare una differenza tra rendimenti reali e nominali. Soltanto i primi, essendo al netto dell'inflazione, incidono negativamente sull’oro. In teoria nella situazione attuale l'oro sarebbe ancora preferibile rispetto ai bond. Ma all'atto pratico non è così, per via del dollaro...
Il dollaro può rompere la correlazione tra bond e oro, rendendola inversa anziché diretta. Nelle ultime settimane la valuta americana ha smesso di arretrare, e gli indicatori per forex attendibili lo guardano adesso con fiducia. Questo sta contribuendo ad alimentare il “sell-off” ai danni dell’oro. Ma i rendimenti dei bond invece non soffrono. Quel che conta infatti è se gli investitori vendono dollari per uscire dall'America, oppure vendono dollari per comprare altre attività in America. Tipicamente azioni. Ed è quello che sta succedendo. Non c'è infatti deflusso dei capitali dagli USA, ma una riallocazione.
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