venerdì 2 luglio 2021

Commodities, il rame ha frenato la discesa ma non ha eliminato le debolezze

Continua il momento delicato per il rame, che tra tutte le commodities è quella che maggiormente riflette l'andamento dell'economia globale. Infatti è il metallo più utilizzato nell'ambito della produzione industriale. Dopo una piccola ripresa, le quotazioni sembrano già aver esaurito il rimbalzo.

Il percorso del rame tra le commodities

Ricordiamo che i futures del rame avevano raggiunto un massimo storico di quasi 4,9 dollari durante la seconda settimana di maggio. Da allora però il prezzo di questa commodities ha cominciato una tendenza al ribasso che ha portato le quotazioni al di sotto di 4,3 dollari la libbra all'inizio di luglio. Ciò vuol dire un calo di oltre il 10% rispetto al massimo storico.
A penalizzare il metallo rosso sono le preoccupazioni per il rallentamento della domanda da parte dei principali consumatori cinesi, nonché un dollaro USA più forte.

La spinta cinese si indebolisce

Sia l'attività di fabbrica che i profitti industriali stanno crescendo a un ritmo più lento in Cina, con l'aumento dei prezzi delle materie prime che pesa. Inoltre l'attività manifatturiera in altri paesi asiatici è rallentata a giugno.
Nel frattempo, le scorte di rame nei magazzini registrati al LME sono balzate ai massimi da maggio 2020, mentre la Cina metterà all'asta pubblicamente 20.000 tonnellate di rame il 5-6 luglio per allentare ulteriori pressioni sui prezzi.

Consiglio: anche sulle commodities è possibile negoziare una opzione vanilla put o call, si tratta di una modalità alternativa di fare trading.

Pesa anche il dollaro

Allo stesso tempo, il rame sconta l'aumento del dollaro USA, che penalizza da sempre le commodities.
Come si vede sulle piattaforme di fx trading forex, l'Index ha superato quota 92,6, toccando il livello più alto dal 6 aprile, poiché la fiducia degli investitori è cresciuta sul fatto che la Fed potrebbe aumentare i tassi prima del previsto. Due entro la fine del 2023, anche se c'è chi pensa possa accadere prima.

Nel frattempo, i dati hanno mostrato che le richieste di disoccupazione sono scese a un nuovo minimo pandemico di 364 mila e la crescita delle fabbriche statunitensi è rimasta forte. Gli occhi degli investitori ora si rivolgono al rapporto sui salari di venerdì, che probabilmente mostrerà che l'economia statunitense ha aggiunto 700K posti di lavoro a giugno, sopra i 559K riportati a maggio.

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