La pandemia ha modificato radicalmente molti aspetti della società: socialità, lavoro, trasporti, economia, ecc. Uno dei settori che è stato modificato in maniera evidente dal Covid, è quello del commercio. Se da una parte i negozi fisici sono stati duramente colpiti dai lockdown e dalla crisi, dall’altra le vendite online sono aumentate significativamente.
La crescita delle vendite online
Molti di coloro che erano scettici sulle compere via internet (o più semplicemente non abituati), hanno dovuto farvi ricorso. Ne è scaturito un boom, che ha visto in prima fila soprattutto Germania e la Gran Bretagna in Europa, molto di più che rispetto all'Italia.Dal momento che la crescita delle vendite online è un fenomeno in parte irreversibile (nel senso che difficilmente si tornerà indietro al livelli pre-pandemici), è interessante chiedersi perché abbia avuto maggior penetrazione in Germania e la Gran Bretagna rispetto al nostro Paese.
Per non parlare poi del divario con gli Stati Uniti, dove le venite online sono maggiori di tutto il continente europeo.
Fattori sociali
Secondo diversi esperti ed e-commerce manager, su questo fattore non c'entra nulla ne' la diffusione e la velocità di internet, ne' la misura del reddito pro-capite. Piuttosto sono altri due i fattori che giocano un ruolo determinante.
Si tratta di due fattori di natura sociale, uno legato alle abitudini e l'altro al contesto.
In Italia non si è mai consolidato il "fenomeno Postalmarket", che decenni fa permetteva alla gente di ordinare merce da catalogo, riceverla a casa ed eventualmente restituirla se non soddisfatti. Questo antenato dell'e-commerce invece ha avuto grande diffusione altrove.
Il contesto invece riguarda la fiducia verso l'efficienza del sistema. Non c'è ancora grande fiducia verso il mondo delle vendite online, per timore di pacchi che si perdono per strada, di consegne tardive, di confidenza con strumenti di pagamento alternativi al contante. Sotto questo aspetto, l’Italia non ha mai eccelso.
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