martedì 16 novembre 2021

Inflazione, la BCE ammette: sarà più intensa e duratura del previsto

La banca centrale europea ammette che un problema riguardo l'inflazione c'è. Il concetto di temporaneità delle fiammate dei prezzi adesso non è più così solido. Tanto che Lagarde deve dichiarare che per assistere a una frenata dei prezzi servirà più tempo del previsto.

La BCE e l'inflazione

La presidente della Banca centrale europea ha parlato in audizione alla commissione Problemi economici del Parlamento europeo, dove ha sottolineato che il tasso di inflazione è aumentato "più di quanto avevamo previsto a settembre". A ottobre è arrivato al 4,1%.
Per avere un normale livello dei prezzi bisognerà aspettare la fine del primo semestre, se non il secondo.

Ritocco dei tassi lontano

In teoria, questo dovrebbe dare una spinta alla ipotesi di un ritocco dei tassi prima del previsto. Ma così non sarà, e Lagarde precisa che l’andamento dell’inflazione nella zona euro e negli Usa è molto diverso, visto che oltreoceano (dove il ritocco dei tassi sembra più vicino) siamo a un tasso del 6,2% a ottobre.
Il divario è ancora più netto se si depura il dato delle componenti energetiche e alimentari: 2,1 in Europa e 4,6 negli Usa. "Entro un margine gestibile", dice Lagarde.

Per questo motivo non ci sono pressioni per cambiare le condizioni di finanziamento, anche perché in un momento "in cui il potere d’acquisto è già ridotto dall’aumento delle bollette dell’energia e del carburante, un inasprimento delle condizioni di finanziamento non è auspicabile e rappresenterebbe un ingiustificato ostacolo alla ripresa".

Il problema Covid

Molto si lega anche a qello che succederà alla crescita economica. Sebbene ci siano segnali confortanti, la pandemia continua a essere presente e purtroppo, c'è un aumento che fa temere una sorta di quarta ondata dei contagi. Le conseguenze potrebbero portare a una nuova frenata economica.

Nessun commento:

Posta un commento