Non è certo un record invidiabile quello che ha registrato l'Italia. I nostri conti pubblici hanno infatti evidenziato un debito pubblico che è salito a 2.766,4 miliardi, nuovo primato storico.
Lo ha evidenziato il Supplemento Finanza Pubblica del bollettino della Banca d’Italia.
I numeri sul debito pubblico
Il nuovo record è stato raggiunto a causa dell'aumento di 11,2 miliardi che c'è stato nel mese di giugno. Questa crescita è legata all'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (4,9 miliardi, a 86,2), al fabbisogno (4,2 miliardi) e all’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (2,2 miliardi).
Il debito pubblico italiano dall'inizio dall’inizio dell’anno è cresciuto di circa 52 miliardi, ossia l'1,9%.
I conti di Amministrazioni ed Enti
Chi ha contribuito ad incrementare questa montagna di debito pubblico?
Principalmente le Amministrazioni centrali, dove l'incremento mensile di giugno è stato di 12,5 miliardi. Le Amministrazioni locali invece hanno ridotto la loro esposizione debitoria di 1,3 miliardi. rimane praticamente fermo invece il debito degli Enti di previdenza.
La Banca d’Italia detiene la maggior parte del debito, circa il 25,8%. La scadenza media è stabile a 7,7 anni.
Spese ed entrate
La spinta al debito pubblico è arrivata soprattutto per via delle iniziative di sostegno a imprese e famiglie partite col Covid e proseguite con la guerra in Ucraina e la crisi energetica.
Allo stesso tempo, però, le entrate dello Stato stanno andando bene perché - come hanno già dimostrato i dati sul Pil - la crescita dell'economia è stata più forte e resiliente del previsto, e i prezzi in aumento hanno anche contribuito a portare maggior gettito.
Nel primo semestre dell'anno infatti le entrate tributarie sono state pari a 218,1 miliardi, in aumento dell'11,9 per cento (23,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
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