Il numero complessivo di imprese sul territorio italiano è sceso durante il mese di giugno, rispetto al 2021. Ma nel Sud il dato si è mosso in controtendenza, segnando un aumento.
Inoltre il Mezzogiorno si manifesta sempre di più come area con un ampio potenziale di sviluppo e ricca di risorse umane ed imprenditoriali.
Il report sulle imprese
I dati sono stati resi noti da un report pubblicato da SRM, Centro Studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo. Emerge che il numero di imprese presenti in Italia è sceso dello 0,1%, mentre quelle nel Mezzogiorno sono salite dello 0,7%. Questi dati evidenziano che nel Sud ci sono tutte le potenzialità e la vitalità necessaria per contribuire alla crescita del Paese. Oltre che ricucire una parte dello storico divario rispetto al Nord.
Analisi delle imprese meridionali
La cosa interessante è che nel meridione ci sono oltre 170 mila imprese giovanili, ossia il 40% del dato nazionale. Il tasso di imprenditorialità giovanile è decisamente più alto di quello medio nazionale, visto che siamo al 9,8% contro l'8,3% nazionale.
Altri dati importanti riguardano l'export, che nel Sud è in forte recupero. Se l'Italia intera ha registrato nel primo trimestre un rimbalzo dell'export del 22,6%, al Sud questo dato sale a +26,3%. E ancora, è cresciuto in modo sensibile il numero delle imprese innovative.
Sfide da vincere
E' chiaro che c'è ancora molta strada da fare prima che il Mezzogiorno possa ricucire lo strappo rispetto al resto del Paese. Per le imprese del Mezzogiorno diventa cruciale utilizzare al meglio le risorse disponibili (oltre 200 miliardi fino al 2030), che dovranno essere spesi in modo efficiente e con una programmazione di qualità.
Senza dubbio il punto di partenza sono le sue forze endogene legate in primis ai settori prevalenti (Mare, Turismo, Ambiente) che possono contribuire in modo deciso alla ripartenza dell’area. Particolare menzione merita per il settore energia, grazie al rilevante potenziale di generazione elettrica da fonti green.
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