Nel corso del primo semestre del 2022, i numerosi disastri naturali sparsi per il pianeta hanno comportato costi enormi per le compagnie assicurative. Si stima che il conto sia arrivato a 35 miliardi di dollari di danni assicurati, tra tempeste, inondazioni, temporali e altri fenomeni.
Gli eventi atmosferici e i costi
La stima dei costi è stata fatta dello Swiss Re Institute, ente di ricerca di una del colosso svizzero della riassicurazione. Al conto vanno aggiunti anche 3 miliardi di danni provocati dall'uomo, per un totale di 38 miliardi. Più o meno la stessa cifra (37) riguarda invece i danni non coperti da polizze.Il climate change
Alla base della crescita dei costi legati a disastri naturali c'è il cambiamento climatico. Tali eventi infatti non sono altro che gli effetti con cui si manifesta il mutamento dell'ambiente naturale, che innesca eventi sempre più violenti.
A differenza del passato o di alcuni tipologie di eventi (come uragani e terremoti), i "nuovi" cataclismi naturali non sono più geolocalizzati in specifiche aree. Eventi come inondazioni e incendi stanno aumentando in ogni angolo del mondo, e sono aggravati dalla rapida urbanizzazione di aree particolarmente vulnerabili.
Per le assicurazioni, il rischio di sostenere costi ingenti a causa di questi fenomeni aumenta.
Un semestre shock
Se ci limitiamo a questo semestre, possiamo ricordare le tempeste che hanno colpito l'Europa (costi per le assicurazioni pari a 3,5 miliardi di dollari), oppure le piogge torrenziali in Australia o le alluvioni in Sudafrica, India, Cina e Bangladesh. Nel periodo estivo invece hanno cominciato a crescere gli incendi devastanti. La temperatura media globale del giugno 2022 è stata di circa 0,3 gradi superiore alla media del periodo tra il 1991 e il 2020, rendendo quello passato il terzo giugno più caldo mai registrato.
Ecco perché secondo Swiss Re (ed anche un colosso tedesco del DAX, Munic Re), il cambiamento climatico è uno dei maggiori rischi per la nostra società e per l'economia.
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