mercoledì 4 dicembre 2019

Oro, sprint verso i massimi di un mese sulle nuove tensioni internazionali

Momento molto positivo per l'oro, che dopo aver guadagnato un punto percentuale martedì, anche oggi marcia forte sulla scia dei nuovi passi falsi dei negoziati sulla Trade War.

Oro spinto su dalle nuove tensioni internazionali

Il presidente USA Trump ha dichiarato che un accordo con la Cina potrebbe dover attendere fino a dopo le elezioni presidenziali statunitensi nel novembre 2020. Nel frattempo, potrebbero scattare il 15 dicembre i nuovi dazi sulla Cina per 156 miliardi di dollari già approvati dall’amministrazione. Inoltre il passaggio del secondo disegno di legge alla Camera dei rappresentanti - che richiederebbe a Washington di rafforzare la sua risposta alla repressione di Pechino sulla sua minoranza musulmana uigura - aumenta le preoccupazioni di un abbandono della Cina dal tavolo dei negoziati. Nel frattempo il segretario al Commercio degli Stati Uniti Wilbur Ross, ha lanciato un nuovo attacco al colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei.

Come se già tutto questo non bastasse, gli USA hanno da poco annunciato i dazi sulle importazioni statunitensi di acciaio e alluminio dal Brasile e dall'Argentina, accusando questi paesi di "massiccia svalutazione delle loro valute", e chiedendo alla Federal Reserve di fare altrettanto per mantenere competitive le esportazioni. Insomma, la situazione geopolitica è tornata a farsi rovente.

Annotazione tecnica: prima di fare investimenti sulle valute, imparate bene il valore pip forex che cos'è, altrimenti non avrete neppure le basi per cominciare.

La marcia forte dell'oro

E' chiaro che l'oro, considerato un investimento sicuro durante i periodi di stress politico ed economico, ha tratto immediato beneficio da queste nuove tensioni. I prezzi hanno cancellato le perdite delle ultime settimane, schizzando verso il massimo di un mese oltre quota 1.480 dollari l'oncia, superando una forte resistenza a quota 1,478. Peraltro si sta formando un three black crows pattern. Quest'anno il metallo prezioso ha guadagnato circa il 15% (toccando un massimo pluriennale a 1554 dollari per oncia), principalmente a causa della disputa commerciale di 17 mesi e del suo impatto sull'economia globale.

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