La situazione di Alitalia
I commissari - Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Palerari - però non guarderanno al nome di chi ha fatto le offerte, bensì al loro contenuto. Sono tre i possibili scenari proposti da ciascuna di esse: ristrutturazione, vendita in blocco della parte sana, cessione di beni e contratti. L'ipotesi dello «spezzatino» però non piace affatto al governo, che vuole evitarla a tutti i costi. Ma il problema è proprio questo: si ha la percezione che le offerenti mirino soltanto ad acquisire alcuni asset di Alitalia, disinteressandosi del resto.Lo smembramento dell’azienda è quindi un'ipotesi molto concreta, anzi forse quella più concreta. Nel 2008 la situazione era simile e alla fine si riuscì a tenere in vita il vettore italiano, grazie alla esclusione di alcuni pezzi meno profittevoli dall'operazione (come la manutenzione).
Proprio per cercare di giocarsi tutte le carte possibili per salvare Alitalia, il ministro Delrio ha annunciato che potrebbero essere utilizzati ancora fondi pubblici per allungare il commissariamento, nel caso in cui non dovessero arrivare offerte allettanti. Finora sono stati destinati ben 600 milioni di euro come primo prestito ponte.
Entro la fine della prossima settimana i tre commissari dovranno valutare le offerte e in base ad esse predisporre un programma dell’amministrazione straordinaria e i contenuti del bando di gara con i termini, le finalità e la modalità di svolgimento delle prossime fasi. Questo progetto dovrà poi essere presentato per l'approvazione al ministero dello Sviluppo economico. Una volta pubblicato il bando bisognerà aspettare le offerte, che stavolta saranno vincolanti e decisive. Questo accadrà in autunno, quando la partita per salvare Alitalia entrerà nel vivo.
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