I problemi della Banca del Giappone
Del resto i dati macro non sono troppo esaltanti, specie quelli relativi all'inflazione. Il Giappone infatti da molto tempo è alle prese con la dura battaglia contro la stabilità dei prezzi, che non salgono neppure dell'1% su base annua. La Bank of Japan ha fissato come obiettivo il 2%, per cui siamo ancora molto lontani.
Questa mattina è stato pubblicato anche il report circa i prezzi alla produzione, che a giugno sono rimasti invariati così come nel mese precedente. I prezzi hanno segnato una salita del 2,1% su base annua. Significa che la produzione marcia, ma non decolla.
I riflessi sullo Yen
Per questi motivi lo yen continua a cedere terreno sul Forex. Ora il cambio con il dollaro americano ha raggiunto circa a 114 JPY (suggeriamo di vedere il grafico cercando gli harami ed engulfing pattern trading). Lo Yen ha raggiunto il livello minimo da metà maggio contro la valuta statunitense. Nel settembre 2016 si aggirava attorno quota 100 dollari.Anche i movimenti della valuta giapponese contro l'euro sono stati simili, evidenziando una certa flessione.
Il punto è che, come detto all'inizio, quasi tutti stanno operando una stretta monetaria. La Federal Reserve americana ha cominciato mesi fa. La BCE si sta avvicinando sempre di più a quel momento. Stesso discorso per la Banca d’Inghilterra e la Banca del Canada. La Bank of Japan invece non ha cambiato nulla nella politica monetaria e nelle sue prospettive. E per questo il mercato reagisce.
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