Accordo difficile per salvare il lavoro
La situazione è precipitata di recente. Si temeva una possibile drastica riduzione dei volumi di produzione, e invece lo scenario è stato peggiore del previsto. Da settimane i lavoratori erano in presidio davanti allo stabilimento. Da lunedì prossimo però nessuno di loro tornerà al lavoro, visto che è stata avviata la procedura per licenziamenti collettivi (ex lege 223/91). Dal momento che l'azienda ha deciso di cessare l'intera attività produttiva in Italia, non ci sono misure che possano posticipare o ridurre, in tutto o in parte, la riduzione di personale.Adesso dovranno passare 75 giorni durante i quali si cercherà di fare una trattativa per convincere l'azienda a cambiare decisione, o al limite valutare altre strade che siano alternative ai licenziamenti. Chiaramente hanno alzato la voce i sindacati, con i quali l'azienda ha detto di voler collaborare per trovare soluzioni perseguibili e su misura per il personale coinvolto. Anche se per adesso continua sulla linea intransigente mirata a dismettere l’attività produttiva.
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