La Banca centrale di Praga
La banca di Praga ha deciso di lasciare i tassi all'1,75%, con il voto favorevole di 5 dei 7 membri (due volevano un rialzo). L'istituto ceco si è preso quindi una pausa dal percorso di restrizione monetaria, che nel corso del 2018 l'ha portato ad alzare il costo del denaro ben 5 volte, l'ultima a novembre. La CNB ha effettuato 7 strette a partire dall'agosto 2017, quando il tasso di interesse si trovava allo 0,05%.Anche se la mossa della České národní banky non ha sorpreso i mercati, l'istituto di Praga ha fornito piatto degli spunti interessanti riguardo al futuro. Il Governatore Jiří Rusnok ha infatti preannunciato che la banca centrale si prenderà una pausa lungo il percorso di normalizzazione, e che i rialzi potrebbero proseguire a un ritmo più moderato. Quanto? Secondo gli analisti ci sarà un nuovo intervento a febbraio, ma poi è in dubbio se ci saranno altri due ritocchi oppure uno solo.
Il ritmo dipenderà dalle condizioni dell'economia: dalla crescita del mercato del lavoro, dei salari, dall'andamento della Corona Ceca e dall'inflazione, che di recente ha imboccato la via della discesa e adesso è al 2%. La CNB vuole evitare un surriscaldamento dell'economia e tenere d'occhio gli sviluppi dell'economia globale che incide sempre in modo forte sulle valute emergenti (a proposito di emergenti, qui trovate le previsioni andamento real brasiliano 2019).
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