Capitali in viaggio
Lo slancio alla fuga di capitali verso il paese elvetico s'è avuta con il crescere della tensione tra Roma e Bruxelles sulla questione della manovra di bilancio italiana. Questo clima ha gettato delle ombre sui risparmiatori, spingendo molti di loro a guardare a destinazioni alternative per il proprio capitale. I più solerti a intraprendere questa fuga sono quelli che hanno visto, sin dall'estate, il concreto rischio che l'Italia possa abbandonare l’area dell’euro. Si tratta soprattutto di investitori dell’Italia settentrionale, che hanno fatto il breve viaggio per trasferire denaro nelle banche svizzere e poi convertirlo in franchi. Molti di loro rivedono lo scenario vissuto già nel 1992, quando il Governo Amato impose un prelievo forzoso una tantum su risparmi e conti corrente.I dati della BRI
La tendenza è confermata dai dati della BRI (banca dei regolamenti internazionali). Essi evidenziano come gli istituti svizzeri abbiano beneficiato di massicci afflussi di capitale da clienti privati e aziende italiani: nei 9 mesi precedenti fino a giugno scorso, questi flussi erano aumentati del 5%, a 13,68 miliardi di dollari. Sebbene i dati del terzo trimestre del 2018 non siano ancora disponibili, molti banchieri sottolineano che il trend non solo è rimasto vivace, ma addirittura potrebbe essersi rafforzato.Oltre ad un aumento di coloro che il grande passo l'hanno già fatto, c'è stato un incremento anche del numero di italiani che ha chiesto informazioni su come aprire un conto, su come investire e sule alternative all’euro o ai bond italiani”. Molti investitori italiani cercano quindi una exit strategy garantita se le cose dovessero peggiorare. Anche se molti ignorano che l'unico vero modo sarebbe quelli di spostare la propria residenza all'estero.
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