Per combattere gli
effetti del Covid-19, anche la
Vigilanza della Bce decide di adottare alcune misure che
favoriscono in modo diretto le banche, ma sono volte soprattutto a dare sostegno di famiglia e imprese. Venerdì scorso infatti il ramo della
Eurotower ha deciso di "liberare" circa 1.800 miliardi di euro per nuovi crediti a famiglie e imprese. Il meccanismo che consentirà questo sblocco è bastato sulla
maggiore flessibilità concessa alle banche sui requisiti di capitale e nell’applicazione dei principi contabili.
Le regole "allentate" che favoriranno le banche
In pratica per
dare maggiore credito a famiglie e imprese (che in questa fase di blocco pressoché totale difficilmente vi avrebbero accesso), viene
allentata la morsa delle regole di vigilanza sulle banche. Le misure di vigilanza che sono state allentate riguardano
soprattutto i requisiti di capitale del cosiddetto "secondo pilastro" (
Pillar 2). Tale misura consentirà di liberare circa 120 miliardi dai bilanci delle banche, che così potranno assorbire le perdite senza far scattare misure di vigilanza, oppure a concedere fino a 1.800 miliardi di euro di prestiti a famiglie e imprese.
I crediti deteriorati
Inoltre la vigilanza BCE ha deciso di introdurre una maggiore flessibilità in merito al
trattamento dei crediti deteriorati (npl), tenendo conto della natura straordinaria delle attuali condizioni di mercato. Inoltre i prestiti che diventano deteriorati e sono
coperti da garanzie pubbliche godranno di un trattamento prudenziale preferenziale, da parte della vigilanza, sugli accantonamenti per perdite. In più, gli istituti avranno maggiore flessibilità nello
stimare le perdite attese ("expected credit loss").
Stimolare la liquidità
Tutto ciò dovrebbe stimolare la circolazione della liquidità nella zona Euro, perché consentirà agli istituti di credito di svolgere il proprio ruolo di finanziamento in questa fase di shock economico correlato alla diffusione del Covid-19. Va ricordato inoltre che tale misura si somma a quelle decise mercoledì scorso dalla
BCE, ovvero l'ampliamento fino a 750 miliardi di euro, di acquisti di titoli pubblici e privati.
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