I guai annosi del mercato petrolifero
Da tempo ormai i produttori del mercato petrolifero stanno facendo i conti con lo squilibrio domanda-offerta. La prima troppo debole (specie per via della trade war USA-Cina) la seconda invece in crescita e troppo alta. Gli sforzi dell'OPEC per mantenere un livello sostenibile dei prezzi sono stati enormi, e si sono concretizzati nei tagli produttivi.L’emergenza del Covid-19 ha però avuto un effetto devastante, giacché man mano che l’epidemia si estendeva al di fuori dei confini della provincia dello Wuhan, i consumi di petrolio hanno iniziato a calare vertiginosamente. In pratica si è amplificato il divario tra domanda e offerta. Solo in Cina mancano all'appello oltre 3 milioni di barili di petrolio/giorno. Si credeva che una correzione più intensa dei prezzi sarebbe stata evitata grazie a un nuovo sforzo dei principali paesi produttori, ovvero una riduzione dell’output, come accadde nel 2008. E invece il mercato petrolifero ha dovuto digerire la rottura del tavolo tra Russia e Arabia Saudita, i due leader de-facto del cartello Opec+.
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