giovedì 19 marzo 2020

BCE, maxi piano da 750 miliardi. Stavolta le Borse reagiscono bene

La BCE fa marcia indietro, e dopo l'intervento moscio e deludente dell'ultimo meeting, stavolta arma meglio il bazooka e decide di fare la sua parte. Al termine di una riunione telefonica straordinaria del Consiglio direttivo, l'Eurotower ha deciso infatti di varare un quantitative easing da 750 miliardi di euro di titoli da acquistare, fino alla fine del 2020, in parte nel settore pubblico e in parte in quello privato. Al piano è stato dato il nome di "Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP)".

Il piano della BCE sarà flassibile

Una nota della BCE ha accompagnato l'avvio del piano straordinario. In essa la banca centrale europea dice di “impegnarsi a svolgere il proprio ruolo nel settore nel sostenere tutti i cittadini dell’area euro in questo momento estremamente difficile”. Il PEPP sarà attivo almeno fino alla fine dell’anno, e comunque fino a quando il consiglio direttivo dell’istituto monetario non riterrà che l’emergenza COVID-19 sia definitivamente superata. L'Eurotower ha inoltre precisato che gli acquisti saranno effettuati con flessibilità, in modo da consentire delle variazioni strategiche.

La reazione delle Borse

L'intervento della BCE ha dato un po' di tono (finalmente) alle Borse, che hanno cominciato bene la mattinata. Utilizziamo la migliore piattaforma di trading online gratuita per vedere i dati. Corre l'indice stoxx 600 (+1,5%). Volano Parigi (+3,5%) e Madrid (+2,6%). In forte rialzo anche Francoforte (+1,8%) e Londra (+1,1%). Avanzano i comparti delle Tlc (+3,5%), banche (+2,6%) e l'energia (+2,5%).

La reazione di euro e spread

Sul fronte valutario invece l'Euro sta avendo un comportamento misto. La coppia EUR-USD infatti non decolla, e continua a muoversi in prossimità dei minimi di oltre tre anni, che sono stati toccati sul finire di febbraio, e per adesso stanno avendo conferma le figure di continuazione del trend trading. Le misure della BCE fanno inoltre precipitare lo spread fra il Btp e il Bund. Il differenziale, che mercoledì aveva chiuso a 267 punti, toccando i 280 martedì, segna nei primi scambi 180 punti per poi arrivare a 191 punti base con il titolo del decennale italiano che si attesta all’1,54% sul mercato secondario.

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