L'emergenza
Covid-19 ha cambiato per forza di cose le abitudini degli italiani, anche per quanto riguarda
spesa e consumi. I vincoli che sono stati imposti dalle Autorità infatti, hanno indotto le persone a modificare molti aspetti delle loro quotidianità, spesa inclusa.
Spesa abbondante e consumi solo in casa
Per quanto riguarda lo
stile di vita degli italiani, le misure di emergenza per arginare il Covid-19 hanno anzitutto avuto un
forte impatto per via della chiusura degli esercizi di ristorazione. Per fare un confronto occorre prendere i dati del 2017, gli ultimi utili disponibili. All'epoca la
spesa per i pasti fuori casa si aggirava sui 82.868 milioni di euro. Quest'anno, almeno per ciò che concerne i primi
due trimestri del 2020, il fatturato sarà decisamente minore. Infatti l'
estensione a tutto il territorio Nazionale della zona rossa, in pratica
costringe gli italiani a consumare tutti i pasti della giornata nella propria abitazione.
Boom degli alimenti a lunga scadenza
Non solo, molti cittadini hanno deciso di
fare scorte di cibi e prodotti che già normalmente vanno per la maggiore. Secondo l'ufficio studi di
Confagricoltura il
boom di acquisti ha riguardato gli alimenti a lunga scadenza facilmente conservabili, come riso (+33%), pasta (25%), scatolame (+29%), derivati del pomodoro (+22%), sughi e salse (+19%). Non a caso le
industrie conserviere hanno aumentato del 30% le vendite a febbraio e del 100% in questo mese di marzo. Ne hanno fatto invece le spese quei prodotti freschi facilmente deperibili.
Il rischio di alimentare gli sprechi
Una forte controindicazione di questo
nuovo comportamento di spesa e di consumo, è che molti tendono a fare una spesa esagerata o comunque sovradimensionata,
alimentando così gli sprechi. Sotto questo aspetto, Confagricoltura ha rassicurato che tutti i prodotti sono disponibili e che gli agricoltori italiani sono in grado di garantire cibo sano e di qualità per tutti. Il mondo della produzione agricola si sta infatti adeguando, nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza per i lavoratori.
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