lunedì 9 marzo 2020

Mercato del petrolio sotto shock. Calo del 30% dopo la tensione Arabia-Russia

E' un lunedì nerissimo per il mercato del petrolio, che precipita di oltre un quarto del suo valore. A innescare l'ondata ribassista non è tanto il mancato accordo in seno all'OPEC sui tagli produttivi, quanto la successiva guerra dei prezzi innescata dall'Arabia contro la Russia. 

Il motivo del crollo del mercato del petrolio

mercato del petrolioRiavvolgiamo il nastro di qualche giorno, quando a Vienna si è svolto un meeting di due giorni tra i paese produttori di petrolio, allo scopo di stabilizzare il calo delle quotazioni sul mercato del petrolio, che si è avuto dopo lo scoppio del coronavirus. Quelli che si sono riuniti in cartello (OPEC) hanno approvato nuovi tagli produttivi, ma hanno incontrato la resistenza della Russia (estranea al cartello), per cui il piano è saltato.

La ritorsione di Riad

Il mancato accordo sul taglio della produzione ha innescato la reazione dell'Arabia Saudita, che anziché tagliare la produzione ha deciso di aumentarla, spingendo i prezzi del suo listino in forte ribasso con un’aggressività che ha sorpreso chiunque. Con questa mossa Riad ha voluto mettere pressione a Mosca, giacché un petrolio a prezzo così basso lo rende più appetibile di quello moscovita per i mercati europei ed asiatici. In pratica Riad sta forzando la mano per costringere Mosca a sedersi di nuovo al tavolo per tagliare la produzione e stabilizzare così il mercato del petrolio.
La conseguenza di questa battaglia dei prezzi si è vista sui mercati, e basta aprire un broker stp o ecn per vederlo. Il Wti cede il 31% a 27,35 dollari al barile, superando i minimi del 1991. Malissimo anche il Brent, che perde il 25% scendendo a 33,72.

Argomento suggerito: prima di fare investimenti su internet, è bene dare uno sguardo alla classifica piattaforme di trading online, per scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.

Precipitano anche le borse asiatiche

Il tracollo del petrolio ha spinto al ribasso tutte le Borse dell'Asia. Tokyo ha chiuso a -5,07, a 19.698,76 punti, qualcosa che non accadeva dal febbraio 2018. Malissimo anche la piazza cinese: l'indice Composite di Shanghai cede il 3,01%, a 2.943,29 punti, mentre quello di Shenzhen perde il 3,79%, a quota 1.842,66. Il crollo del petrolio ha affondato anche le Borse dei paesi del Golfo. I listini di Arabia, Dubai Abu Dhabi, Qaìtar e Kuwait, che già avevano avuto dei contraccolpi in precedenza, accusano perdite fra l 7 e il 9%. Il gigante petrolifero saudita Aramco che ieri era sceso sotto il prezzo dell'Ipo.

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