Il Covid-19 infetta anche la produzione
Per contenere il numero di casi e la diffusione dell'epidemia, molti paesi hanno imposto forti restrizioni agli spostamenti individuali, cancellando voli da e per alcuni paesi. Questa misura ha riguardato in primo luogo la Cina, il paese da dove tutto ha avuto inizio. La Cina ha più di 100 milioni di operai migranti che sono ora abbandonati nei loro villaggi di origine a causa dell’arresto dei trasporti. Tutto fermo, produzione inclusa.Adesso la mancanza di pezzi cinesi blocca le imprese in mezzo mondo, che non hanno le necessarie materie prime per continuare il loro ciclo di produzione. I più fortunati hanno potuto sfruttare le scorte di magazzino, che però non sono mica infinite. Va peraltro sottolineato che la Cina non è un paese qualunque, perché parliamo di un Paese che riveste un ruolo chiave nella catena delle forniture globali. Secondo la CNBC, gli effetti delle fabbriche chiuse o riaperte in ritardo colpiranno l'intera economia globale per almeno 6 mesi. E solo pochi giorni fa l'OCSE ha parlato di economia globale a rischio.
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