Non è soltanto il fattore economico e speculativo che induce a parlare di Bitcoin. Negli ultimi giorni, si è alzato un po' di polverone anche in relazione all'aspetto ambientale. Sarebbe enorme infatti, il consumo energetico connesso all'attività di "mining" (ossia la generazione delle criptovalute).
Quanto consuma la regina delle criptovalute
Il Bitcoin è una moneta affamata di energia, al punto che nel 2020 sarebbe stato consumato l’equivalente energetico dell’intera Argentina per produrre questa crypto. Il che non la rende certo "simpatica", visto che ci si batte tutti per scongiurare gli effetti nefasti del cambiamento climatico. Oggi una sola transazione della regina delle criptovalute, è pressoché equivalente all'impatto di un volo da Parigi a Mosca.Sembrano discorsi poco attinenti all'aspetto finanziario, ma non è così. Dobbiamo infatti ricordare che negli ultimi mesi è cresciuta l'attenzione verso la sfera ESG. Ossia i fattori di sostenibilità ambientale e sociale. Presentarsi quindi con certi dati, non rende Bitcoin molto popolare sotto questo punto di vista. Vale lo stesso comunque per tutte le criptovalute.
Anche per questo molti analisti vedono per il Bitcoin un futuro tutt'altro che roseo, e pronosticano che il momento della verità si sta avvicinando.
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Dubbi anche sotto il profilo finanziario
Ma anche dal punto di vista strettamente finanziario, il Bitcoin e le altre criptovalute devono patire qualche altro colpo pesante. Ad esempio, le critiche di Consob e Bankitalia, che hanno messo in guardia gli investitori dicendo che si tratta di “un investimento altamente rischioso”. Del resto è ben nota a tutti l'estrema volatilità che caratterizza questo asset.
Senza poi considerare l'aspetto assai nebuloso riguardo al quadro normativo e fiscale nei diversi ordinamenti.
Il mercato delle criptovalute
Nel frattempo, il Bitcoin non sembra comunque accusare grandi contraccolpi. E' vero che è precipitato dopo aver orbitato sui 64mila dollari, ma la quotazione attuale sui 54mila rappresenta comunque un boom notevole rispetto all'inizio dell'anno. All'orizzonte insomma non si vedono pattern inversione candlestick che possano mettere in allarme i tori.
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