martedì 8 giugno 2021

Investimenti green, l'Italia è quella che ne farà di meno con il Recovery Fund

Ci hanno detto che una bella fetta di risorse europee che arriveranno con il Recovery Fund, sarebbe stata destinata agli investimenti green.
Una ricerca indipendente invece rivela che l'Italia sarà il paese europeo che - conti alla mano - spenderà di meno in questo ambito. Appena il 16% delle risorse.

Il piano italiano e gli investimenti green

A dirlo è uno studio condotto da alcuni think thank (Ecco, E3G e Wuppertal Institut) che hanno esaminato il Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) del governo Draghi e i piani di tutti gli altri Paesi europei, focalizzandosi sulla transizione ecologica.
In base alle linee guida della Commissione UE, ciascun paese beneficiario dei fondi, dovrebbe destinare a questo scopo almeno il 37% dei fondi che riceverà da Bruxelles.
Ebbene, secondo lo studio in questione, solo la Germania (38%) effettivamente lo farà.
L'Italia è la peggiore: agli investimenti green sono destinati solo il 16% dei fondi; così così anche la Francia al 23%. Benino la Spagna, al 31%.

Tanto fossile

La condanna all'Italia arriva dall'esame delle spese previste. Poche dedicate alle rinnovabili, troppe quelle dedicate al gas. In special modo a quei progetti legati a biometano e idrogeno, ma ci sono anche alcune attività legate al gas fossile. Altro che green.

Il report critica apertamente le scelte italiane: "molti degli investimenti etichettati come verdi dal governo appaiono insignificanti rispetto alle necessità legate a una transizione alla neutralità climatica che coinvolga l'intera economia".

Il settore degli immobili

Le critiche sono tante. Come quelle ai progetti di riconversione degli edifici.Secondo il report, il famoso superbonus 110% è sostanzialmente a impatto climatico zero, ossia non produrrà grandi benefici. Infatti i paletti per ottenerlo sono troppo blandi, in special modo il fatto che per ottenerlo basta che la prestazione energetica dell’immobile "migliori di due classi". Dal momento che nel nostro Paese la classe media è G, questo significa che il superbonus potrebbe far salire la classe media alla E. Siamo lontanissimi da qualcosa di davvero green.

Altre carenze

Ma anche altri investimenti sono ritenuti insufficienti ad una vera svolta sul clima. L'efficientamento delle scuole riguarda solo 195 edifici su 32mila, e in generale quello di tutto il settore pubblico è carente. L'obiettivo di riduzione delle emissioni viene soltanto menzionato, ma non viene definito un piano concreto. Di fotovoltaico se ne parla, ma non si tratta di un investimento concreto perché non è accompagnato da riforme.
Insomma, se l'investimento green dovrebbe essere la stella polare dell'intero piano, noi abbiamo perso una grande occasione.

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