Cosa cambia per le banche
Le misure che vennero introdotte all'epoca, riguardavano le banche direttamente vigilate non significative e gli intermediari non bancari. Quegli interventi furono necessari per superare le esigenze straordinarie legate alla crisi sanitaria. Ma ormai i presupposti di quelle misure non sussistono più, così nelle prossime settimane - con scadenze diversificate - la banca d'Italia eviterà di estenderle ulteriormente.
Quali sono le misure che cesseranno
Da metà marzo verrà fermata la misura relativa alla liquidità delle banche. Si tratta di un provvedimento che ha consentito alle banche non significative di continuare a lavorare pur avendo un LCR (coefficiente di copertura della liquidità) inferiore al 100%.
Dal 31 marzo invece, alcune esposizioni verso le banche centrali non dovranno più essere escluse dalla misura dell'esposizione complessiva, che viene utilizzata per il calcolo del coefficiente di leva finanziaria.
Infine, la misura relativa al buffer di capitale non verrà estesa oltre fine anno. Questo provvedimento aveva consentito alle banche meno significative e agli intermediari non bancari di operare al di sotto del CCB del requisito di secondo pilastro P2G.
L'avviso di Bankitalia
La rimozione di tali misure straordinarie, non vuol dire però che la situazione sia del tutto rilassata. La Banca d'Italia ha infatti precisato che continuerà a verificare che le politiche di distribuzione dei dividendi siano improntate alla prudenza. Infatti permane ancora "incertezza riguardo l'evoluzione delle prospettive macroeconomiche".
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