Alla fine il numero di azioni sottoscritte è stato pari a 1.603.055.740, che sono appunto il 99,8% di quelle nuove che erano state offerte a partire dall'inizio di febbraio. Non sono stati esercitati 1.469.645 diritti di opzione per un valore pari a 30,912 milioni di euro. Il controvalore complessivo invece dei diritti esercitati è di 12,968 miliardi.
L'ultimo passaggio per Unicredit
Adesso si svilupperà l'ultima parte dell'operazione, visto che i diritti non esercitati verranno offerti in Borsa tramite Unicredit Bank AG, Milan Branch. La vendita avverrà nelle sedute che vanno dal 27 febbraio fino al 3 marzo 2017, salvo che siano venduti tutti prima del termine.Una volta riaperti i termini per i diritti non esercitati, i diritti acquistati potranno essere utilizzati per la sottoscrizione, al prezzo di 8,09 euro per ciascuna nuova azione, di 13 nuove azioni ordinarie ogni cinque diritti acquistati.
A conti fatti questo è un grande successo per il CEO, Jean Pierre Mustier che ha sempre sostenuto che l'operazione sarebbe andata a buon fine. Aveva anche evidenziato che se la banca non fosse riuscita a completare il percorso di ricapitalizzazione, questo avrebbe potuto portare a significativi impatti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo stesso.
Un rischio che oggi sembra finalmente scongiurato.
Intanto questa mattina il titolo UniCredit guadagna in Borsa lo 0,7%.
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