Contemporaneamente il tasso di disoccupazione è calato al 4,7% (il valore precedente era 4,8%) ma in questo caso si tratta di una diminuzione che era stata ampiamente prevista dagli economisti. Scende il numero dei disoccupati di lungo termine, ovvero quelle persone che sono senza lavoro da almeno 27 settimane. Il loro numero resta attorno quota 1,8 milioni, ma su base annuale è sceso di circa 358 mila unità. Bene anche i salari, che salgono in media dello 0,2% arrivando a 26,09 dollari l'ora.
Via libera alla Federal Reserve e riflessi sul Forex
Il quadro complessivo, come detto, conferma la solidità del settore occupazionale, e quindi in generale il clima di fiducia manifestato dai fondamentali economici degli Stati Uniti.Questo dovrebbe dare un'altra spinta alla FED, che si appresta di qui a pochi giorni ad alzare il costo del denaro. Una mossa che peraltro è il preludio a ulteriori rialzi attesi nel corso del 2017 (forse 3).
Sul Forex, nel frattempo il dollaro ha chiuso la settimana in calo rispetto all'euro (vedi qui il convertitore dollari euro cambio). Il movimento è stato quasi di un punto percentuale, ed è cominciato dopo le parole di Mario Draghi nel corso della riunione BCE di giovedì scorso. Al momento la coppia scambia a quota 1,0668. Cala anche il dollar index, ovvero l'indicatore che sintetizza la variazione del biglietto verde su un paniere di valute rivali.
Sotto il profilo tecnico, bisogna tenere sotto monitoraggio quella resistenza (appena violata) che c'è a quota 1,0627. Se la violazione sarà confermata, allora potrebbero aprirsi nuovi scenari rialzisti per l'eur-usd. Proveremo a verificare la situazione sfruttando la strategia rsi 2 periodi, e poi vi faremo sapere che novità ci sono.
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