Arriva una sorpresa positiva dal fronte macroeconomico: l'economia Britannica cresce più del previsto. Questo significa che la Bank of England avrà meno pressioni in politica monetaria nelle prossime riunioni.
Gli ultimi numeri sull'economia britannica
I dati pubblicati dall'ufficio di Statistica Nazionale hanno evidenziato che l'economia britannica è cresciuta del 1,3% su base annua nel primo trimestre di quest'anno. Anche se si tratta di una frenata rispetto all'1,5% registrato nell'ultimo trimestre del 2024, il dato risulta superiore alle aspettative di mercato erano per l'1,2%.
Su base trimestrale la crescita del PIL è stata dello 0,7%. Il dato mensile invece evidenzia una crescita dello 0,2%, in rallentamento rispetto allo 0,5%, ma migliore delle attese che erano per una crescita nulla. Su base annua invece il PIL è aumentato del numero 1,1%.
Cosa significa per la BoE
Il report pubblicato questa mattina evidenzia che l'economia britannica gode di una certa solidità e non c'è preoccupazione di stagnazione economica. Questo è importante soprattutto in ottica di politica monetaria. La Bank of England non avrà fretta nel calibrare la politica monetaria tagliando ulteriormente i tassi di interesse.
Nell'ultima riunione, tenutasi a inizio di questo mese, l'istituto ha effettuato una sforbiciata di 25 punti base, portando il costo del denaro al 4,25%. Il mercato adesso si aspetta un altro taglio nel corso di quest'anno.
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Le reazioni del mercato
Dopo il report sul PIL britannico, la sterlina ha guadagnato terreno rispetto al dollaro. Il cambio GBPUSD è salito a 1,329 dollari, ma su questa zona c'è stata forte tensione tra compratori e venditori negli ultimi giorni (per dati più aggiornati si vedano i siti di opzioni binarie broker No ESMA).
Oltre al dato a sorpresa sull'andamento dell'economia, la sterlina ha anche ricevuto una spinta dalla debolezza del dollaro USA, poiché si specula sul fatto che gli Stati Uniti potrebbero spingere per una valuta più debole nei negoziati commerciali.
Intanto il rendimento del Gilt a 10 anni è rimasto attorno al 4,72%, il livello più alto dall'11 aprile.
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