Già da diverso tempo l'aria che tira attorno all'industria siderurgica Europea non è delle migliori. La forte concorrenza cinese infatti ha creato gravi problemi al settore, che adesso teme il colpo di grazia con la politica tariffaria di Donald Trump. Per questo si guarda con grande speranza ai primi segnali concreti di una de-escalation.
Cosa accade all'industria siderurgica europea
C'è un dato eclatante che evidenzia il grave problema che le guarda l'industria siderurgica Europea. Rispetto al 2008, la produzione nell'Unione Europea è crollata del 30% arrivando al suo livello più basso mai raggiunto. Nel settore sono andati persi quasi 100.000 posti di lavoro (dati Worldsteel).Negli ultimi dieci anni la produzione di acciaio in Europa è passata dall'essere il 7% rispetto al totale mondiale all'attuale 4%. Numeri terribili, che descrivono una situazione di crisi nera.
L'importanza per l'Europa
Quanto questa situazione sia preoccupante se lo fa comprendere un'annotazione di carattere storico. L'attuale Unione Europea nacque in origine proprio attorno all'acciaio e al carbone. Nel 1951 infatti il trattato di Parigi ratificò la nascita della Comunità Europea del carbone e dell'acciaio (CECA). L'Europa è nata proprio attorno all'industria siderurgica, quella che secondo molti adesso sta vivendo una lenta inesorabile agonia.
La concorrenza cinese
Un colpo durissimo al settore l'ha dato la Cina. La crisi immobiliare che sta vivendo Pechino da qualche anno ha fatto sì che la sovracapacità cinese a basso costo abbia cercato nuovi sbocchi, trovandoli soprattutto nel mercato europeo. La situazione è peggiorata con guerre in Ucraina e l'aumento dei prezzi dell'energia, che hanno reso ancora meno competitive le industrie siderurgiche europee rispetto alle concorrenti cinesi (sostituire gli altiforni a carbone o a gas con forni elettrici è un processo lungo e molto costoso).
I dazi di Trump
La situazione era già grave quando è entrato in scena anche Donald Trump. L'aumento dei dazi doganali del 25% su acciaio ed alluminio europei destinati all'esportazione verso gli Stati Uniti colpisce ulteriormente un settore già in difficoltà. Senza considerare gli effetti pseudo-indiretti delle tariffe anche sull'industria automobilistica, che assieme all'edilizia e il principale cliente delle imprese siderurgiche del vecchio continente.
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