... pensieri sparsi su economia (soprattutto), sport, intrattenimento, tv, social...
mercoledì 7 maggio 2025
Prezzo del greggio troppo basso, tremano i trivellatori USA
L'ultima mossa dell'OPEC+ ha creato una forte turbolenza sul mercato petrolifero. La decisione di aumentare la produzione infatti ha spinto al ribasso il prezzo del greggio, che nonostante il rimbalzo degli ultimi 2 giorni resta molto appiattito. A preoccuparsi in particolar modo sono molti dei produttori di scisto USA.
La scelta dell'OPEC+ che spinge a ribasso il prezzo del greggio
Sabato scorso il cartello che riunisce i maggiori produttori di petrolio la concordato un aumento della produzione nel mese di giugno per 411.000 barili al giorno. In una fase in cui il prezzo del greggio già era insofferenza, una scelta del genere a aumentato ancora di più la pressione sul mercato.
Il Brent e il WTI sono andati ulteriormente al ribasso, scivolando sotto la soglia dei 60 dollari al barile, infilandosi in un pattern cuneo wedge trading.
L'analisi dei Citigroup
Questo scenario rischia di essere fatale a molte industrie estrattive statunitensi. Appena il mese scorso gli analisti di Citigroup avevano evidenziato che una discesa del prezzo del greggio al di sotto dei 60 dollari al barile avrebbe fermato molte trivelle. Secondo gli analisti già a 65 dollari si potevano stimare almeno 25 chiusure di impianti di perforazione. In uno scenario con il prezzo del greggio sotto i 60 dollari le trivelle a fermarsi potrebbero salire a 75.
Produttori sul filo del rasoio
Quello scenario si sta già effettivamente concretizzando, visto che i produttori più piccoli già stanno sospendendo nuove trivellazioni in attesa che il prezzo del greggio faccia una nuova versione di tendenza. Il problema è che non è facile stimare quanto tempo ci vorrà, anche perché la mossa dell'Arabia Saudita sembra strategicamente indirizzata ad eliminare dal mercato una fetta dei produttori concorrenti.
Annotazione: il petrolio è uno degli asset che si può negoziare anche tramite lo strumento delle opzioni vanilla.
Le stime dell'EIA
Secondo l'Energy Information Administration (EIA) la produzione petrolifera americana crescerà di 300.000 barili al giorno quest'anno, ossia centomila barili al giorno in meno rispetto alle previsioni precedenti. La ragione è una minore domanda attesa a causa delle prospettive economiche difficili, soprattutto dopo che Trump ha cominciato la battaglia commerciale a tutto campo.
Subito tagli a investimenti e spese
Il timore di molti operatori del settore è rivivere uno scenario analogo a quello del 2020, quando il crollo del prezzo del greggio (addirittura in territorio negativo) comportò numerosi fallimenti nel settore. Per il momento la risposta trovata dai grandi trivellatori americani è quella di ridurre spese e investimenti per riuscire a rimanere a galla e non farsi eliminare dal mercato. Ma le prospettive future restano inquietanti per molti di loro.
Nessun commento:
Posta un commento