giovedì 26 novembre 2020

Oro in una fase difficile, sospeso tra il nuovo slancio e la discesa ulteriore

Il clima attorno all'oro è decisamente più tiepido rispetto a qualche tempo fa. Il gold metal ha subito una brusca correzione negli ultimi giorni, finendo per scivolare verso i 1800 dollari per oncia, malgrado diversi fattori rialzisti.

La situazione dell'Oro

Infatti i tassi reali a lungo termine, 5 e 10 anni, sono in ribasso e il dollaro USD accusa a sua volta una fase di debolezza. Normalmente questi fattori dovrebbero innescare un processo rialzista per l'oro, ma così non è. E allora per quale motivo il prezzo dell'oro sta calando?

Potrebbero essere diversi i driver che stanno guidando questa discesa. Anzitutto la rotazione pro-ciclica delle azioni, che stiamo vivendo dopo il tornado Covid. In secondo luogo la mancanza di aumento delle aspettative di inflazione. Ricordiamo infatti che l'oro è considerato un rifugio contro l'impennata della inflazione, e proprio questo timore aveva propiziato il rialzo dell'oro nella tarda primavera/estate.

La previsione di Goldman Sachs

Tuttavia, secondo gli analisti di Goldman Sachs la corsa dell'oro potrebbe soltanto essersi presa una pausa. Si aspettano infatti che l’oro possa di nuovo registrare aumenti di prezzo, e ciò avverrà nel momento in cui emergeranno ulteriori prove di inflazione.
Attenzione però perché gli stessi analisti ritengono che potrebbe volerci anche un po' di tempo. Infatti servono alcune solide impronte negli Stati Uniti o di un grande movimento del petrolio per riprezzare l'inflazione più in alto.

Nota: si può negoziare l'oro anche sul miglior sito per opzioni binarie, ma occorre aver molta prudenza.

Soglia psicologica a 1800

Dal punto di vista tecnico intanto, l'oro si sta muovendo verso il basso all'interno di un canale discendente. Uno scenario che piace a chi adotta una strategia breakout trading pullback forex. Per adesso però il prezzo ha trovato supporto a livello psicologico verso quota 1.800 e ora sta cercando di rimbalzare, recuperare. Ma se dovesse scendere al di sotto di questo livello, che è anche il minimo più recente, il calo potrebbe anche continuare.

martedì 24 novembre 2020

Retribuzioni, persiste il forte squilibrio di genere. Donne penalizzate rispetto agli uomini

Lo squilibrio tra le retribuzioni rimane una triste costante del nostro Paese. In realtà, questo fenomeno è diffuso in tutto il mondo e su di esso aveva acceso i riflettori nel 2018 Anuradha Seth, consigliera per il programma di sviluppo delle Nazioni Unite. All'epoca usò toni forti, definendo lo squilibrio retributivo di genere come "il più grande furto della storia".

Genere e retribuzioni

La differenza tra le retribuzioni di uomini e donne rimane forte anche in Italia. Un recente studio della ODM Consulting lo conferma. La stesse esperienza lavorativa può generare un gap di stipendio del 5,5% tra laureati donne e uomini e dell’8% tra non laureati.
Come se questo problema non fosse già grave di suo, la crisi pandemica ne ha aggiunto uno ulteriore. La crisi economica ha spinto le aziende a ridimensionare o licenziare moltissimi dipendenti. E chi sono i più colpiti? I lavoratori del genere femminile. al punto che invece di recessione, si parla spesso di "she-cession".

I numeri

Tornando alla questione delle retribuzioni, l'ultima analisi evidenzia che la differenza tra stipendi è qualcosa che matura sin dai primi anni di carriera.
Secondo le stime di ODM, un lavoratore con meno di 30 anni guadagna in media 25.216 euro se non è laureato e 29.780 euro se laureato. Se però si tratta di una donna, a partirà di tutte le condizioni lo stipendio medio scende a 23.210 euro o 28.051 euro.

Questa forbice si amplia o si restringe a seconda della professione e dell’inquadramento. Come importo netto si amplia ad esempio tra dirigenti e quadri, fino a superare i 3400 euro. Si restringe nell'ambio operaio, dove è poco oltre i 2500 euro. Dal momento però che scendendo di livello cala anche lo stipendio annuo, questa differenza è in percentuale molto elevata. Infatti la differenza percentuale uomo-donna tra i dirigenti è dell'8,5%, mentre per impiegati e operai sale a 10,4% e 10,5%.

Altre discriminazioni

Ma oltre a questa differenza di retribuzione, va anche considerato che la disuguaglianza di genere si manifesta con il tipo di contratto: ci sono più donne nei posti di lavoro part time. Inoltre quando si deve fare ascesa in carriera, le donne hanno più difficoltà. Oggi solo il 32% dei dirigenti in Italia è donna.

giovedì 19 novembre 2020

BCE, La presidente Lagarde avverte: "Crisi grave, la seconda ondata colpirà duramente l'economia"

E' un monito pesante quello che lancia la presidente della Bce Christine Lagarde, parlando alla Commissione Econ del Parlamento Ue. "Prevediamo che l'economia dell'area dell'euro sarà gravemente colpita dall'aumento delle infezioni e dal ripristino delle misure di contenimento".

PEPP e TLTRO armi principali della BCE

Proprio in virtù di tale situazione, la presidente BCE ribadisce che il Consiglio direttivo della eurotower ricalibrerà i suoi strumenti, se necessario, per rispondere alla situazione in evoluzione e provare a indirizzare l'inflazione verso il target.
La Lagarde chiarisce anche che tipo di ricalibratura dobbiamo attenderci a dicembre. "Il PEPP e le TLTRO si sono dimostrati efficaci e possono essere adattati dinamicamente... probabilmente resteranno gli strumenti principali per l'adeguamento della nostra politica monetaria". Secondo la Lagarde la risposta europea alla crisi finora è stata efficace, ma bisogna perseverare con lo stesso impegno.

Politica monetaria e fiscale

La numero uno della BCE ha inoltre rimarcato l'importanza che politica monetaria e fiscale viaggino a braccetto. La prima crea le condizioni favorevoli di finanziamento, la seconda sostiene la domanda a breve termine. I Paesi devono inoltre procedere in investimenti pubblici e riforme. In questo modo si potrà creare un ponte verso la ripresa economica e inclusiva.
In particolare, bisogna orientarsi verso sfide a medio e lungo termine come la sostenibilità ambientale e la digitalizzazione. Questi due fattori dovrebbero plasmare il futuro dell'economia.

Sui mercati finanziari

Sul fronte valutario intanto, l'Euro si indebolisce lievemente contro il dollaro. Ma il cambio EURUSD rimane ancora oltre 1,18. Per quanto riguarda i mercati azionari, si assiste a una frenata (qui trovate le news sul Dax Mdax). I passi in avanti sui vaccini anti -Covid passano in secondo piano mentre gli investitori sembrano prendersi una tregua dopo i rialzi degli ultimi giorni, anche di fronte alle nuove restrizioni che i Paesi sono costretti a mettere in campo per fronteggiare la pandemia.

Nota operativa: se effettuate analisi tecniche sulla coppia valutario euro dollaro, studiate prima i parametri Stocastico 5 3 3 o 20 14 per ottenere la configurazione migliore in base all'asset.

martedì 17 novembre 2020

Economia europa, Polonia e Ungheria rischiano di ritardare il piano di sostegno

Il piano di sostegno all'economia europea incontra una nuova battuta d'arresto. Dopo le miacce dei giorni scorsi, Ungheria e Polonia sono passate ai fatti. Hanno bloccato l’accordo sul bilancio Ue 2021-2027 raggiunto la scorsa settimana tra Consiglio e Parlamento Ue.

Il nodo dello stato di diritto e gli aiuti all'economia europea

Il bilancio è la premessa per il lancio del Recovery Fund da 750 miliardi creato a luglio. Un pacchetto da oltre 1.800 miliardi, che comprende anche il Recovery Fund, vitali per dare fiato all'economia europea colpita dal Covid, e che adesso torna in bilico.
Budapest e Varsavia contestano la condizionalità dell'uso dei fondi europei al rispetto delle regole dello stato di diritto.
I due Paesi lo avevano già fatto sapere con dichiarazioni a mezzo stampa, ripetute in due distinte lettere inviate alla Commissione nei giorni scorsi. Il governo ungherese ha definito questo meccanismo condizionato un "ricatto politico".
Ma per l'intesa su questo punto bastava la maggioranza qualificata, per cui questi due Paesi sono rimasti isolati nella loro opposizione.

Il bilancio 2021-2027

E allora si sono messi di traverso rispetto all'intesa necessaria per dare il via libera agli accordi sul bilancio 2021-2027 e avviare la procedura scritta per l'ok sull'aumento dei massimali, necessari per emettere i bond con cui finanziare i 750 miliardi del Recovery Fund. Su questo punto occorreva l'unanimità.

Scenario complesso

Adesso quindi è bloccato al Consiglio anche l'accordo raggiunto sul Bilancio Ue 2021-2027. Se entro pochi giorni non si troverà una soluzione, c'è il rischio concreto di non avere a inizio anno un bilancio, e ciò provocherebbe un forte ritardo sull’erogazione dei fondi Ue anti-crisi.
Berlino ha reagito subito: "Chiedo a tutti di essere responsabili, non è tempo di veti ma di agire velocemente ed in uno spirito di solidarietà. In caso di blocco, gli europei pagherebbero un prezzo alto", ha dichiarato il ministro degli Affari europei tedesco e presidente di turno del Consiglio Ue, Michael Roth.

Varsavia e Budapest hanno scelto la linea dello scontro totale. A questo punto la partita sarà giocata direttamente dai Ventisette nella videoriunione di giovedì.

giovedì 12 novembre 2020

Investitori, scatta l'allerta ESMA: valutazioni elevate rispetto ai fondamentali

Gli investitori stiano attenti: la valutazione degli asset è molto disordinata, ma soprattutto sembra disallineata rispetto ai fondamentali economici.

A lanciare questo monito è stata l'ESMA, in un report pubblicato nei giorni scorsi. L'autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati ha proprio lo scopo di tutelare gli investitori, rafforzandone i diritti e riconoscendo al tempo stesso le loro responsabilità. Ad esempio evidenzia come la Consob, broker autorizzati e siti trading. Al tempo stesso, si occupa del corretto funzionamento dei mercati e della stabilità finanziaria, così che possa reggere ad eventuali shock.

Il pericolo per gli investitori

Nell'ambito di questi compiti, la ESMA pubblica anche dei warning per mettere sull'allerta gli investitori. L'ultimo si focalizza sulle insidie dello scenario attuale.
Nel corso del terzo trimestre, i mercati finanziari si sono mossi lungo un trend al rialzo. Le valutazioni dei mercati azionari sono aumentate ulteriormente, malgrado il mondo fosse alle prese con l'emergenza Covid e la seconda ondata di contagi. In pratica i mercati finanziari si sono staccati dall'economia reale. Scenario pericoloso per gli investitori.

Focus su alcune insidie

Inoltre secondo ESMA c'è stata una forte differenziazione geografica e settoriale tra i mercati finanziari. Il reddito fisso ha visto incrementi di valutazione su larga scala, specie per quanto riguarda mercati emergenti, investment grade e ad alto rendimento. Nello stesso periodo, ci sono stati meno declassamenti del rating del credito, e questo ha favorito l'afflusso di capitali verso i fondi di investimento (specie quelli obbligazionari).

Nota: per gli investitori ai quali piace l'azionario oppure obbligazionario, sarebbe importante capire come funzionano i CFD contratti per differenza.

Esma e rischi ulteriori

Per questo motivo, il disallineamento tra valutazioni delle attività e fondamentali economici è stato alto. Così l'ESMA ha ritenuto opportuno evidenziare un possibile rischio in corso o futuro per gli investitori.
Il rischio potrebbe manifestarsi in modo concreto per l'esistenza di altri 3 fattori. Anzitutto l'impatto economico della pandemia; in secondo luogo le aspettative del mercato sulle misure di sostegno monetario e fiscale. Infine eventuali altri shock in un ambiente globale già particolarmente fragile.

lunedì 9 novembre 2020

Denaro, la crisi da Covid toglierà in media 2500 euro a ogni italiano

Il disastro da Covid si può riassumere in una cifra: 2500 euro. E' il denaro che ciascun cittadino italiano perderà quest'anno causa della diffusione della pandemia. La stima è stata fatta dall'Ufficio studi della CGIA.

La perdita di denaro causa Covid

Si tratta di un valore medio, che non rispecchia in modo chiaro le forti differenze da zona a zona. Il contraccolpo medio sarà più forte a Milano (addirittura 5.575 euro) e Bolzano (4.058). Perdita di denaro importante anche a Firenze (3.456 euro) e Bologna (3.603) e Modena (3.645).

Se è vero che tutto il Paese sarà fortemente penalizzato, è altrettanto vero che la riduzione del Pil sarà molto diversa da zona a zona. Nel Settentrione sarà più contenuta, fino al 9%, mentre al Sud sarà terribile: -31%, con un ritorno ai livelli del 1989.
Malissimo Molise, Campania e Calabria, anche se la peggiore è la Sicilia (che torna al Pil che c'era nel 1986).

Va peraltro aggiunto che secondo gli artigiani, questi dati sulla perdita di denaro sono sicuramente sottostimati, perché essendo aggiornati al 13 ottobre scorso, non tengono conto degli effetti economici negativi che deriveranno dagli ultimi DPCM.

Occupazione e rischio sociale

In ogni caso, è chiaro che avendo meno denaro in tasca, si spende di meno e si paralizza l'economia. Ma ancora peggio, questo stato di cose rischia di far scivolare il Paese in una pericolosa crisi sociale. Un rischio che aumenta anche in virtù del probabile aumento del numero dei disoccupati. Soprattutto nel Mezzogiorno, la zona più in difficoltà.

Sarà infatti questa la zona con la contrazione più marcata (-2,9%, pari a -180.700 addetti). a livello di singole regioni spiccano Calabria (-5,1 per cento) e Campania (- 3,5%), ma anche la Sicilia (- 2,9%). Ed è proprio in queste aree che è aumentato il rischio che le organizzazioni criminali cavalchino questo disagio traendone un grande vantaggio in termini di consenso.

mercoledì 4 novembre 2020

Investitori nervosi dopo le elezioni USA. Senza un vincitore c'è troppa incertezza

Dalle urne americane non esce il risultato che speravano i mercati, che aprono deboli. Gli occhi di tutti gli investitori erano puntati sulle presidenziali Usa. Il desiderio categorico dei mercati era quello di avere un chiaro vincitore sin da subito. Che fosse Biden (era dato probabile) o Trump (a sorpresa) contava relativamente. L'importante era avere un vincitore. Ma non è andata così.

Le paure e degli investitori

La corsa elettorale ha portato una doccia fredda. Grazie ad un incredibile recupero Trump, non solo l'esito rimane incerto e forse non si conoscerà per 1 o 2 giorni ancora, ma se non dovesse vincere Trump, l'attuale presidente ha già preannunciato uno strascico davanti alla Corte Suprema. In sostanza, si è concretizzato lo scenario peggiore dal punto di vista degli investitori. L'incertezza infatti non piace alle borse, che già sono alle prese con i gravi problemi causati dalla pandemia. Non è necessario essere degli esperti di finanza, per comprendere che fare operazioni in uno scenario simile non sia affatto semplice, anche perchè decifrare l'andamento dei mercati appare complesso.

Borse a marcia indietro

Questo spiega il nervosismo nelle piazze finanziarie europee questa mattina. Chi conosce l'oscillatore stocastico trading cos'è, lo ha visto ballare. Dopo l'exploit dei primi due giorni della settimana, i listini del Vecchio Continente partono in retromarcia. Subito dopo la campanella del via, gli investitori hanno dato corpo alle vendite. Piazza Affari perde oltre un punto e mezzo percentuale. Male anche il DAX (Francoforte), il CAC 40 (Parigi), il FTSE 100 (Londra) e l'IBEX 35 (Madrid) -2,5%.
Dall'altra sponda dell'Atlantico non arrivano segnali più incoraggianti. La consapevolezza che un vincitore non arriverà a breve, ha spinto i futures di Wall Street in ribasso.

Il dollaro scappa

Chi invece sta beneficiando della situazione è il dollaro USD, che viene percepito come rifugio sicuro in momenti di incertezza.Il biglietto verde guadagna così terreno sull'euro e sulle altre principali valute. Anche le previsioni cambio franco svizzero sono favorevoli al dollaro, evidenziando il forte nervosismo tra gli investitori.

lunedì 2 novembre 2020

Banca Monte Paschi, le voci sulle nozze con Unciredit spingono il titolo in Borsa

Si fanno molto insistenti le voci riguardo il matrimonio tra Banca Monte Paschi e Unciredit. La banca toscana sarebbe stata contattata dal Tesoro avrebbe, che intende favorire l'exit strategy programmata entro la fine del 2021.

Le operazioni sulla Banca

Per arrivare a questa soluzione, il Governo sarebbe pronto a mettere sul piatto altri 5 miliardi tra aumenti di capitali e crediti fiscali. La banca senese verrebbe ricapitalizzata con 2-2,5 miliardi di euro, così da sistemare i rischi legali (assai concreti dopo la condanna degli ex vertici, Fabrizio Viola e Alessandro Profumo) e far fronte ai costi di un'integrazione che comporterebbe l'uscita circa 6 mila dipendenti. Tanti infatti ne sono previsti, qualora il matrimonio con Unicredit dovesse andare in porto.
Il Governo porterebbe in dote anche attività fiscali differite di oltre 3 miliardi di euro, da utilizzare per risparmiare sulle tasse da pagare.

Smentite: vere o di facciata?

Finora non solo però non sono arrivate conferme, bensì soprattutto smentite. Tuttavia, è fuori di dubbio che il ministero del Tesoro stia cercando di divincolarsi dalla banca senese, e per questo scopo - paradossalmente - sarà costretto a pagare qualcosa. Del resto secondo gli accordi con Bruxelles, il Tesoro deve uscire dall’azionariato di MPS entro il 2022. Tuttavia nelle condizioni attuale, la banca è invendibile. 

Voci dopo Padoan

Ad alimentare le voci, nelle scorse settimane era stata la nomina dell’ex ministro del Tesoro Piercarlo Padoan alla presidenza di Unicredit. Non un ome qualunque, visto che proprio Padoan è stato l’artefice del salvataggio di Banca Monte Paschi nel 2016, grazie all’ingresso dello Stato nel capitale (al 68%). Il Tesoro pagò le azioni 4,8 euro l’una. Oggi valgono 1,2 euro.

Intanto in Borsa il titolo di Banca Monte Paschi vola. Questa mattina ha avviato gli scambi in lieve calo, per poi invertire la rotta e allungare con decisione il passo fino all'8%. Tanto da essere sospesa per eccesso di rialzo, dopo aver segnato un ultimo prezzo a  1,117 euro.