domenica 28 luglio 2024

Investitori, l'appuntamento clou è con la Federal Reserve

La settimana che introduce il mese di agosto, è anche quella del meeting della FED. Sarà l'appuntamento clou per gli investitori, oltre al report sul mercato del lavoro e alla prosecuzione della stagione delle trimestrali.
Quella americana non sarà l'unica banca a decidere, visto che la Banca d’Inghilterra, quella del Giappone e quella del Brasile forniranno aggiornamenti sulla loro politica monetaria.

Gli USA al centro dell'attenzione degli investitori

La banca centrale americana manterrà i il tasso dei fondi federali stabile al 5,25%-5,50% per l'ottava riunione consecutiva. Ma gli investitori sono ormai certi che sarà l'ultima volta che accadrà, perché a settembre cominceranno i tagli.

In tale ottica sarà importante anche il dato NFP: l’economia statunitense probabilmente ha aggiunto 185.000 posti di lavoro questo mese, meno dei 206.000 di giugno, mentre il tasso di disoccupazione probabilmente è rimasto ai massimi del 2021 del 4,1% e la crescita salariale allo 0,3%. Questi report serviranno soprattutto per farsi un'idea sul numero dei tagli che ci saranno da qui a fine anno. Tutto ciò inciderà sull'andamento del Dollar Index, che nell'ultima settimana si è mantenuto oltre la soglia di 104, e molti investitori aggressivi sono già pronti con i loro indicatori scalping forex.

Europa, Regno Unito e Cina

In Europa l'attenzione sarà sui dati macro: PIL e inflazione per le principali economie tra cui Eurozona, Germania, Francia, Italia e Spagna.

Più interessante per gli investitori sarà il meeting della BoE, nel Regno Unito. I mercati scontano una probabilità del 45% del primo taglio dei tassi di interesse in oltre quattro anni, poiché l’inflazione è tornata al target del 2%. Questa prospettiva già da diversi giorni sta spingendo al ribasso la sterlina contro il dollaro. Il cambio GBPUSD è sceso a 1,286 (come si può vedere su qualsiasi broker opzioni binarie Italia).

Altrove, si prevede che le banche centrali sia in Brasile che in Cile manterranno i tassi di interesse stabili. In Cina, i riflettori saranno puntati sui dati PMI ufficiali e Caixin di luglio relativi alla prima serie di segnali economici del terzo trimestre.

Altre trimestrali in arrivo

Infine, la stagione degli utili proseguirà con i resoconti delle megacap Microsoft, Apple, Amazon e Meta insieme a McDonalds, P&G, Merck, Toyota, AMD, Caterpillar, Pfizer, S&P Global, Stryker, Airbus, Mastercard, T-Mobile, Qualcomm, HSBC, Boeing, Intel, Exxon Mobil, Chevron, Linde.

mercoledì 24 luglio 2024

Commercio il vino italiano continua a piacere nel mondo

I dati riguardanti il primo quadrimestre del 2024 conferma che, nell'ambito del commercio internazionale, il vino italiano riscuote ampi consensi. Le esportazioni infatti hanno vissuto una crescita importante. Peraltro i produttori si aspettano ulteriori miglioramenti anche in futuro.

I dati riguardanti il commercio

In base al report pubblicato dall'osservatorio Uiv-Vinitaly, tra gennaio e aprile i volumi di vino italiano esportati nel mondo sono cresciuti del 5,8%. Per quanto riguarda invece i dati in valore, l'incremento è stato del 7%. Complessivamente, il volume d'affari che ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro.

Questi risultati sono il frutto di una grande accelerazione che c'è stata soprattutto nel mese di aprile, quando le esportazioni hanno conosciuto un vero e proprio boom.

La corsa di Russia e Giappone

L'incremento delle esportazioni di vino italiano si lega soprattutto all'aumento dei flussi di commercio verso la Russia e il Giappone. Questi due paesi sono infatti stati protagonisti del 60% dell'aumento complessivo di export di vino italiano.
Il rovescio della medaglia è che ci si aspetta che questo slancio si sgonfi un poco di qui ai prossimi mesi, dal momento che in Russia si sono accumulate molte scorte in vista dell'aumento delle accise entrate in vigore dal primo maggio (le aliquote sono cresciute fino al 243%).

In Giappone invece, i i forti flussi sono stati legati probabilmente alla legge di riforma dell'autotrasporto merci, che ha spinto ad accrescere i volumi di carico per ridurre il numero di viaggi. Si è verificato quello che si chiama stress da approvvigionamento.

L'andamento trimestrale

Per quanto riguarda il saldo trimestrale del commercio di vino italiano in uscita verso l'estero, secondo i dati pubblicati da Istat, Stati Uniti e Germania segnano un incremento del 3% ma è soprattutto il Regno Unito a realizzare un vero e proprio slancio in avanti con più 12%. Molto bene anche il saldo del Canada,+5%, mentre si registra un calo trimestrale del commercio di vino italiano con destinazione la Cina (scende da più 11% a +3%).

domenica 21 luglio 2024

Valute digitali, il mercato cresce e fa il tifo per Trump

Dopo essersela vista brutta per un bel po' di settimane, il mercato delle valute digitali è tornato a marciare forte. Il Bitcoin è salito nuovamente oltre i 67.000 dollari, Alimentando i guadagni che hanno raggiunto circa il 50% nel corso di quest'anno.

L'ultima corsa delle valute digitali

L'ultimo impulso si è manifestato all'indomani dell'attentato che ho visto vittima il candidato ed ex presidente Donald Trump. L'attentato all'ex presidente ha consolidato i suoi consensi elettorali, alimentando notevolmente la prospettiva di una sua elezione in autunno.  

Le valute digitali hanno reagito immediatamente con rialzi di prezzo, in primis il Bitcoin (negoziabile sui broker opzioni binarie Italia), che è tornato su livelli che non si vedevano da alcuni mesi.

Il feeling tra Trump e le crypto

Ma cosa c'entra Trump con le valute digitali? Il tycoon è sempre stato aperto e favorevole allo sviluppo del mercato delle criptovalute, ed ha più volte criticato i tentativi dei democratici di tenere sotto controllo questo settore. Per questo motivo una sua rielezione alla Casa Bianca è vista con estremo favore dall'industria delle crypto

Si è convinti che con Trump potrebbe esserci un trattamento più equo rispetto al clima di sospetto che invece c'è stato durante la presidenza Biden (basta pensare alle lungaggini della Sec riguardo all'approvazione degli etf spot su Bitcoin prima e le su Ethereum poi).

NB. Se amate il trading sulle valute digitali, utilizzate anche strumenti chiave come i migliori indicatori di volatilità trading.

La Fed è un altro fattore rialzista

A spingere i prezzi delle valute digitali sono anche le novità riguardo alla politica monetaria della Fed. In base agli ultimi dati macroeconomici sull'inflazione e alle dichiarazioni rese anche da Powell, sembra ormai tracciata la strada verso il primo taglio dei tassi a settembre

Un livello del costo del denaro più basso gioca a favore degli asset maggiormente rischiosi, perché i loro rendimenti diventano più appetibili per gli investitori. La discesa dei tassi di interesse diventa così un binario più favorevole del mondo delle valute digitali.

mercoledì 17 luglio 2024

Patrimonio medio in crescita a livello globale nel 2023 (ma i ricchi sono sempre più ricchi)

Nel 2024 la ricchezza totale mondiale è tornata a salire, ma questa crescita non ha coinvolto l'Italia dove anzi è stata registrata una diminuzione del patrimonio medio per adulto.
E' quanto emerge dal Global Wealth Report del 2024 realizzato da UBS.

I numeri sulla variazione del patrimonio

Se nel 2023 era stato registrato un calo del 3% rispetto all'anno precedente, finora il 2024 segna l'inversione di tendenza con il patrimonio medio globale che è tornato a crescere ad un ritmo del 4,2%. L'incremento avviene soprattutto in due aree ossia, l'EMEA (Europa, medio oriente ed Africa) e l'Asia-Pacifico. Tuttavia, il forte trend crescente iniziato dopo il 2008 si è notevolmente ridimensionato.

Il miglioramento in termini di patrimonio totale medio a livello globale discende principalmente dal calo dei livelli di inflazione avvenuto negli ultimi mesi. Questo ha consentito alla crescita reale di superare quella nominale.

Situazione territoriale

A livello di singoli paesi, il patrimonio medio per adulto più elevato spetta alla Svizzera, seguita da Lussemburgo Hong Kong e Stati Uniti. Balzano in avanti la Turchia il Qatar e la Russia.

Il club dei super-ricchi

Anche se la ricchezza globale media è cresciuta, bisogna sottolineare che gran parte di essa rimane nelle mani di poche persone. Sono appena 14 i super miliardari a livello planetario, con un patrimonio individuale superiore ai 100 miliardi di dollari. Messo assieme, il loro patrimonio totale supera i 2000 miliardi di dollari (il club esclusivo viene guidato da Jeff Bezos, Elon Musk e Bernard Arnault).
Se consideriamo il numero di "semplici" milionari più elevato, la concentrazione maggiore sia negli Stati Uniti (38%), seguiti da Cina e Regno Unito.

La fotografia dell'Italia

Come detto all'inizio, lo scenario italiano invece è molto più offuscato. Da noi il patrimonio medio pro capite per adulto è addirittura sceso nel 2023. Soltanto in altri tre paesi (Grecia, Spagna e Giappone) c'è stato un calo analogo. Va precisato che la perdita di ricchezza interessa soprattutto le fasce patrimoniali più basse, mentre invece quelle più alte continuano ad incrementare il proprio patrimonio. La conseguenza è che la disuguaglianza economica è aumentata del 15% negli ultimi anni.

venerdì 12 luglio 2024

Inflazione più debole del previsto, il dollaro perde quota

Dopo le parole caute di Powell, il dato sull'inflazione USA più basso del previsto spinge la convinzione del mercato che a settembre la Federal Reserve comincerà a tagliare i tassi di interesse.

L'ultimo report sull'inflazione

Secondo i dati pubblicati dal Bureau of Labour Statistics (BLS), a giugno l'inflazione è scesa dello 0,1% su base mensile, dopo il dato invariato del mese precedente ed a fronte di un aumento dello 0,1% atteso dagli analisti. Su base annua, l’inflazione è cresciuta del 3% (segnando il minimo di un anno), al di sotto delle aspettative (3,1%), dopo la crescita al 3,3% registrata a maggio (dati Quotex broker).

Se consideriamo il dato core (il più monitorato dalla Fed perché non tiene conto delle componenti più volatili come cibo ed energia), c'è stato un incremento dello 0,1% su base mensile, inferiore al +0,2% previsto dal mercato e al +0,2% del mese precedente. Su base annua, la variazione dell’indice core si attesta al +3,3%, al di sotto del +3,4% stimato dagli analisti e del dato di maggio.

Le conseguenze per la politica monetaria

Come detto, questi dati dimostrano che l'inflazione continua a rallentare, rafforzando le speranze per un prossimo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.

Nei giorni scorsi Powell aveva detto che la banca centrale necessita di altre conferme riguardo la traiettoria discendente dell'inflazione. Quest'ultimo report ne fornisce di ulteriori, e per questo adesso i mercati scontano una probabilità superiore al 90% di un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre, in netto aumento rispetto al 70% circa di inizio settimana. Inoltre una seconda riduzione è prevista prima della fine dell’anno.

La reazione del mercato

La reazione del mercato ha penalizzato il dollaro. L'indice del biglietto verde è crollato fino a 104,08 dopo che il report sull'inflazione, anche se in seguito ha recuperato fino intorno a 104,5. Tuttavia, si avvia verso la seconda settimana consecutiva di calo, e il prezzo si sta avvicinando al limite inferiore delle Bollinger bands.

Intanto il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni si è mantenuto attorno al 4,21%, dopo aver toccato il minimo di quattro mesi del 4,168% nella sessione precedente.

mercoledì 10 luglio 2024

Mercato pubblicitario su internet in crescita, in Italia sfonda il muro dei 5 miliardi di euro

Un fiume di denaro attraversa il settore dell'advertising in Italia. Secondo l'ultima analisi effettuata dall'Osservatorio internet media del Politecnico di Milano, il mercato pubblicitario nel nostro paese è giunto a quota 10,2 miliardi di euro nel 2023. Di questi più della metà sono su internet.

I numeri del mercato pubblicitario

Rispetto allo scorso anno, il mercato pubblicitario italiano - che comprende la raccolta sulla TV e la Stampa, su internet, radio e Out of home - è cresciuto del 6%. Ma sì ci limitiamo solo alla raccolta pubblicitaria su internet, la crescita è stata maggiore ed ha raggiunto il 9%, arrivando a 4,9 miliardi.

Il superamento della soglia di 5 miliardi di euro di raccolta si concretizzerà alla fine di quest'anno (si stima che arriverà a quota 5,4). La quota di mercato della raccolta su internet e quindi circa la metà di quella complessiva.
Certo, non è andata a tutti così bene. Ad esempio i ricavi pubblicitari della stampa continuano a scendere anche nel 2024.

Tecnologia e IA

La crescita dell'internet advertising sta andando avanti da molti anni, ed è trainata dall'incessante evoluzione tecnologica. Lo sviluppo di nuovi strumenti e di nuove metriche di misurazione rendono possibile un'ulteriore spinta. Inoltre la crescita dell'intelligenza artificiale inciderà ulteriormente sullo sviluppo del mercato pubblicitario su internet, andando ad influenzare le strategie degli operatori del settore e gli equilibri di mercato.

Rispetto al recente passato infatti, la IA non viene sfruttata soltanto per finalità di analisi e gestione dei dati, ma anche come strumento generativo. Questo finisce per ampliare notevolmente le prospettive dell'intero settore. 

Si consolida il dominio del formato video

Nell'ambito dell'internet advertising un ruolo sempre più importante ce l'ha il formato video, che quest'anno supererà i due miliardi di euro di raccolta, arrivando al 39% del totale. Sta avanzando inoltre anche l'audio advertising, che ha segnato un incremento del 22% rispetto ai volumi dell'anno precedente (tuttavia rimane ancora residuale sul raccolta complessiva). 

Un mercato sempre più concentrato

Un aspetto interessante del mercato pubblicitario su internet è l'aumento della concentrazione. Il settore rimane ancora in mano a pochi operatori, e i grandi player internazionali raccoglieranno circa l'82% dell'intero volume di investimenti pubblicitari (in crescita dell'1% rispetto al 2023).  

giovedì 4 luglio 2024

Mercato valutario, per lo yen continua il periodo nero

La forte divergenza di politica monetaria tra a Bank of Japan e la Federal Reserve continua a rendere molto pesante la situazione dello Yen. Sul mercato infatti la valuta giapponese prosegue la sua marcia al ribasso rispetto al dollaro, tanto da aver toccato il nuovo minimo di 38 anni.

Cosa non piace al mercato

Come detto, il fattore che più di tutti sta schiacciando la moneta nipponica è la differenza tra i tassi di interesse tra BoJ e FED, che innesca la fuga degli investitori dello Yen sul mercato. La Banca centrale del Giappone ha mantenuto i tassi di interesse in territorio negativo per diversi anni, e soltanto di recente ha riportato questo livello allo zero.

Viceversa, la Federal Reserve ha dovuto alzare notevolmente i tassi di interesse per combattere l'inflazione, generando così un divario assai ampio nel differenziale.

La Bank of Japan troppo attendista

Ma ciò che più di tutto ha spinto al ribasso lo Yen sul mercato è il diverso atteggiamento dei due istituti centrali. Mentre la Bank of Japan continua ad essere molto attendista sul fronte di politica monetaria, e sembra non avvertire alcuna urgenza di normalizzare le impostazioni monetarie, la FED viaggia in senso opposto. La banca centrale USA infatti continua a tenere il costo del denaro a un livello molto elevato, e malgrado il mercato si aspettava un taglio già a marzo di quest'anno, forse il primo arriverà soltanto a settembre.

Annotazione: anche sullo Yen è possibile adottare tecniche di scalping 5 minuti ma occorre sempre molta prudenza.

Cosa succede e cosa succederà

Tutto questo ha finito per spingere il cambio USDJPY oltre 161,6, sui nuovi massimi di 38 anni, e i segnali forex gratis in tempo reale non sono certo positivi. Il trend ascendente di questa coppia di valuta va avanti ormai dall'inizio dell'anno, ed è ben al di sopra della media mobile a 200 periodi.
Qualcosa potrebbe cambiare nelle prossime settimane. Infatti diversi analisti ritengono che la BOJ potrebbe aumentare i tassi di interesse in occasione della riunione politica di questo mese, per sostenere lo yen sul mercato.

Una valuta così debole infatti spinge verso l'alto i costi di importazione, aumentando le pressioni inflazionistiche e danneggiando i consumi delle famiglie.
Anche il ministro delle finanze Shunichi Suzuki ha ribadito che il governo rimane vigile sui movimenti valutari.

martedì 2 luglio 2024

Lavoro, cifre da capogiro per il mercato irregolare nel Belpaese

Uno dei temi più scottanti del sistema economico italiano è quello relativo al mercato del lavoro. Gli ultimi numeri che sono stati evidenziati da un report dell'ufficio studi della CGIA hanno evidenziato un dato sconcertante: il valore aggiunto prodotto nel 2021 dal lavoro irregolare in Italia ha toccato i 68 miliardi di euro.

I numeri sulle irregolarità nel lavoro

Secondo questo rapporto, il numero di persone coinvolte nel lavoro irregolare sfiora i 3 milioni. La quota maggiore è ascrivibile alle regioni meridionali, dove sfiora il 38%. Ma il fenomeno si estende anche al resto della penisola, sia pure con percentuali differenti.

Se al Sud c'è un milione di persone coinvolte nel lavoro irregolare, quasi 700.000 si contano nel nord ovest, poco più di 600 mila al centro, e circa 460 mila nel nord-est.

La Calabria è messa peggio di tutti

Se viene rapportato il numero degli irregolari rispetto al totale degli occupati, la regione più malmessa è la Calabria, dove la percentuale sfiora il 20%. Significa che per ogni cinque persone che lavorano, una è irregolare. Sul poco invidiabile podio si posizionano anche la Campania (16,5%) e la Sicilia (16%). Per capire quanto questi valori siano allarmanti, basta confrontarli con il resto del paese, dove la media supera di poco l'undici per cento.

I soggetti che più sono esposti a questo tipo di occupazione che sfugge alle leggi sono i soggetti più fragili, come le persone in stato di estrema povertà, gli immigrati e le donne.

Distribuzione territoriale e settoriale

In relazione ai settori dove c'è il maggiore tasso di lavoro irregolare, lo scettro spetta ai servizi alle persone, ossia lavori come colf e badanti. In tale settore infatti la percentuale di lavoro regolare supera il 40%, che tradotto in numeri assoluti significa circa un milione di lavoratori (soprattutto stranieri).

Nettamente più distante è il secondo settore dove c'è la maggiore percentuale di irregolari, ossia l'agricoltura con il 16,8% (dove è ben noto il fenomeno del caporalato). Al terzo posto abbiamo il settore delle costruzioni, con il 13,3%. Va peraltro segnalato che nei settori dove è maggiore l'incidenza degli irregolari, c'è anche la maggiore percentuale di incidenti sul lungo di lavoro.