La Ferrero, l'olio di palma e i consumi
Ma c'è una voce fuori dal coro, ed è anche una voce importante: quella di Ferrero, che non solo difende l'olio di palma, ma annuncia che lo continuerà ad usare senza problemi perché "è perfetto così com'è".Il colosso della Nutella ha riunito a Milano un gruppo di scienziati e di esperti, per pubblicizzare la sua difesa appassionata di questo prodotto.
Attenzione. Prima di continuare nella lettura dobbiamo chiarire un punto importante. Il prodotto di punta della Ferrero, la Nutella, ha una percentuale altissima di olio di palma (30% circa). Non a caso la casa dolciaria di Alba oggi da sola rappresenta l’1% del consumo mondiale di questo ingrediente.
Con questo non vogliamo dire che questa difesa appassionata sia solo tutto frutto dei propri interessi economici. Insomma, il fatto che sia molto coinvolta nel problema non vuol dire che dica menzogne. Ma potrebbe essere vero anche il contrario, ecco perché abbiamo fatto questa precisazione.
La difesa della Ferrero parte da una considerazione "alla rovescia": chi non usa più olio di palma, spesso lo deve sostituire ricorrendo alla interesterificazione degli acidi grassi.
Quando si legge sull'etichetta “olio di girasole”, non è specificato che quell'olio di girasole è stato sottoposto a un processo che lo ha modificato.
Secondo l'ad della Ferrero, Alessandro D’Este, l'olio di palma ha una caratteristica unica: la neutralità di sapore. Proprio per questo i prodotti che lo utilizzano sono più ricchi di giusto. Nella Nutella, ad esempio, non nasconde nocciole e cacao.
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"L’olio di palma evita che l’alimento sia immangiabile per avaria", aggiunge Giovanni Lercker, Università di Bologna.
Un inatteso sostegno arriva anche da Greenpeace, stavolta per motivi ambientalisti. Greenpeace infatti sostiene lo standard Poig, attento non solamente sulla qualità della produzione ma anche sull’impatto ambientale dell'utilizzo di olio di palma. Ebbene la più nota associazione ambientalista del pianeta certifica l’olio usato da Nutella con entrambi i rigorosi standard Rspo e Poig.
E a sostegno di Ferrero c'è finanche il viceministro alle politiche agricole Andrea Olivero: «C'è terrorismo della disinformazione alimentare: in questi anni troppe volte ci sono state operazioni di disinformazione che fanno leva sull’ignoranza e hanno dietro interessi economici ben precisi».
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