La Brexit fa sentire il suo peso sulla Sterlina
A pesare enormemente è l'effetto Brexit. Nei giorni scorsi è stato dato l'annuncio da parte del premier britannico Theresa May, riguardo l'intenzione di volere avviare la procedura per l'uscita dalla UE entro fine marzo 2017.Se la sterlina crolla, sorridono gli esportatori. Per loro la svalutazione della divisa britannica è una vera manna. Proprio le imprese esportatrici stanno trainando l’indice della Borsa di Londra, salito sopra quota 7.000 punti, ben oltre i livelli pre-Brexit.
Domenica scorsa Theresa May ha annunciato la prossima apertura dei negoziati con l’Unione Europea per l’uscita di Londra. Non solo, il premier britannico ha lasciato intendere che pur di garantire al suo Paese la piena sovranità in materia di immigrazione, è disposta anche a rinunciare alla partecipazione di Londra al mercato unico europeo.
Chiaramente si tratta di uno scenario estremo, che tuttavia se dovesse verificarsi avrebbe delle conseguenze pesantissime per imprese e banche oltremanica. Infatti il "passaporto europeo", quello che consente alle banche britanniche di operare automaticamente in qualsiasi Paesi Ue, non esisterebbe più. Diventerebbe allora concreta la possibilità che alcuni istituti di credito decidano di trasferire parte delle attività in altri Paesi europei.
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