Il mondo senza vergogna dei titolari di call center
Un caso è esemplare (nel senso che anche altrove accade lo stesso). In un call center alcuni lavoratori lavoravano in nero per 2,50 euro l’ora, stipati in locale che aveva l'apparenza di essere un garage, senza alcun rispetto per le normative sul luogo di lavoro. La cosa più inquietante è che i titolari del call center non avevano commesse banali, bensì un ricco incarico ricevuto da Telecom Italia. Eppure, malgrado i margini fossero ottimi, pensavano ad arricchire se stessi e ai lavoratori riconoscevano una retribuzione di appena 2,50 euro per ogni ora.
Ma la retribuzione è solo uno dei tanti problemi rilevati, e spesso e volentieri basta osservare l’ingresso del luogo di lavoro per comprendere che in molti casi le persone sono costrette a lavorare in condizioni pessime.
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Le infrazioni che sono state rilevate dall'indagine hanno portato a degli esposti per condizioni di lavoro inique, dipendenti tenuti per mesi in prova o a nero, maltrattamenti e casi di mobbing.
Non solo, c'è anche un altro fenomeno allarmante. Le società stanno facendo sempre più ricorso alle delocalizzazioni, indicendo gare di appalto al massimo ribasso, spesso commettendo anche violazione della nuova legge sugli appalti, e tutto il fenomeno rischia di portare a oltre 8mila licenziamenti.
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